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Sicilia a secco senz’acqua, ma per Santanchè il problema è il “danno di immagine” del New York Times

Sicilia a secco senz’acqua, ma per Santanchè il problema è il “danno di immagine” del New York Times

Mentre la Sicilia è funestata da una delle peggiori siccità mai registrate negli ultimi decenni, martoriata da problemi a suo modo “storici” e altri più recenti, come l’effetto del riscaldamento globale, la ministra del Turismo Daniela Santanchè riesce nell’impresa di polemizzare con i quotidiani internazionali che nelle ultime settimane hanno più volte trattato l’argomento.

La Sicilia è infatti da anni una delle mete più attrattive per i turisti stranieri, dagli statunitensi ai britannici: è anche in questa ottica che vanno letti gli articoli apparsi recentemente su quotidiani come il britannico Guardian o lo statunitense New York Times, oltre ai servizi dell’emittente all-news Usa Cnn.

Sull’isola a fine giugno le precipitazioni cumulate in un anno sono state mediamente di 414 millimetri, soltanto uno in più rispetto alla “grande siccità del 2002”. Risultato? Restare a secco e per di più senza il fondamentale flusso turistico, vitale per l’economia della regione.

Santanchè contro il New York Times per il reportage dalla Sicilia

La reazione della ministra, invece di sferzare l’esecutivo di cui fa parte a fare di più per la Sicilia, tra l’altro governata da una giunta di centrodestra a guida Renato Schifani, è quella paradossale di attaccare i media internazionali, evidenziano così la forte “allergia” della maggioranza ed in particolare di Fratelli d’Italia, partito di cui fa parte Santanché, nei confronti della libera informazione.

Santanchè usa X, l’ex Twitter, per polemizzare in particolare contro il New York Times: “Nessuno nega il dramma della siccità in Sicilia, ma inaridire anche il turismo, colpevolizzandolo come fa il New York Times, aggiunge danno al danno”.

Le critiche alla ministra

L’uscita della ministra genera un coro di critiche. A partire da quelle di Angelo Bonelli, portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra: “La siccità devasta da settimane il Sud, ma la ministra Santanchè scopre l’emergenza in Sicilia dal New York Times. Parla di servizi che inaridiscono il turismo, ma così dimostra solo che la desertificazione è anche culturale”.

Per il leader dei Verdi una forte responsabilità per quanto accade in Sicilia è del governo di cui fa parte Santanchè: “Dall’inizio della legislatura chiediamo alla premier Meloni di adottare politiche climatiche efficaci, in linea con le direttive scientifiche internazionali dell’Onu. La risposta del governo è stata il sabotaggio delle politiche di difesa del clima e la scelta di trasformare l’Italia in un hub del gas, con il contestuale blocco delle rinnovabili deciso dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida”.

Dello stesso avviso è il capogruppo di Azione Matteo Richetti  che in una nota ribadisce come “a 40 gradi tutto evapora: gli slogan, il qualunquismo, il negazionismo, il massimalismo ideologico. E rimane solo la realtà: fatta di cambiamenti climatici e siccità devastante. Dovevamo fare un Pnrr pieno di investimenti in questo senso. Abbiamo fatto un po’ di inutile spesa corrente zeppa di consulenze e interventi immateriali. Si continua a scherzare con un fenomeno che produce una vera e propria catastrofe. E la Ministra Santanchè se la prende con il New York Times che denuncia ciò che sta accadendo. Si chiama Esecutivo perché deve eseguire e invece non si vede nessuna realizzazione concreta. Se non gli attacchi ai giornalisti, anche stavolta che prima si sono qualificati”.

Il ministero scarica le colpe sulle Regioni

In una gara allo scaricabarile, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, siciliano ed ex governatore della Regione, prende di mira le Regioni del Mezzogiorno. Musumeci ha rivendicato infatti che l’esecutivo ha messo a disposizione 1,2 miliardi di euro alle Regioni per le misure contro la siccità, di cui 00 milioni per i progetti già in essere e 800 per le nuove iniziative.

Di questi però, come gli avrebbe riferito il ministro Raffaele Fitto, “le Regioni hanno utilizzato solo il 30% delle risorse”. Musumeci ha poi difeso l’operato dell’esecutivo, sottolineando l’istituzione di una “cabina di regia” che vede coinvolti cinque ministeri.