I nuovi reati
Nell’Italia della Meloni sarebbe sbattuto in carcere perfino Gandhi…
È una prova di forza repressiva. In particolare ci sono alcune regole che riguardano le carceri assolutamente in contrasto con lo Stato di diritto.
Giustizia - di Piero Sansonetti
Alla Camera dei deputati, in commissione Giustizia, va avanti la discussione sul decreto sicurezza del quale si parla nell’articolo di Frank Cimini. Si tratta di norme che servono a ridurre in modo considerevole il tasso di “libertà”, soprattutto per alcune figure sociali. Diciamo le figure sociali più deboli e più povere. È una prova di forza repressiva. In particolare ci sono alcune regole che riguardano le carceri assolutamente in contrasto con lo Stato di diritto. L’aggravamento delle pene per il reato di rivolta in carcere, la definizione della rivolta in carcere come protesta anche non violenta, e pene severissime per il reato di “istigazione alla disobbedienza”.
Vedete bene che sono norme che indicano una linea politica ideologica. Che ci guarderemo bene dal definire fascista, sennò chissà quante polemiche, poi si direbbe persino che siamo noi quelli ideologici. Ok. Ma anche se noi non diremo che sono provvedimenti fascisti, è chiaro che lo sono. Pensiamo a cosa succederebbe a Pannella, se fosse ancora vivo e per qualche motivo finisse in prigione. Oppure pensiamo a Gandhi, alle sue battaglie di disobbedienza e di nonviolenza, che in effetti lo portarono diverse volte in prigione durante l’occupazione inglese. Oggi però, se fosse ancora vivo, non gli succederebbe più. Potrebbe invece succedergli se venisse in visita nell’Italia di Meloni.