Il campione napoletano

Olimpiadi 2024 di Parigi, parla Massimiliano Rosolino: “I Giochi sono il sogno di ogni sportivo, i nuotatori italiani possono puntare all’oro”

È stato uno dei nuotatori più forti di questa disciplina, simbolo dello sport italiano. Scuola Circolo Canottieri Napoli, il velocista ha vinto tutto ciò che c'era da vincere. Ha partecipato a quattro Olimpiadi diventando l'atleta di vasca più 'medagliato' di sempre: 1 oro, 1 argento e 2 bronzi. Nel 2000, anno della medaglia d'oro a Sidney, ha conquistato il grande slam vincendo anche il Mondiale e l'Europeo

Interviste - di Andrea Aversa

26 Luglio 2024 alle 19:02

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Olimpiadi 2024 di Parigi, parla Massimiliano Rosolino: “I Giochi sono il sogno di ogni sportivo, i nuotatori italiani possono puntare all’oro”

Ha conquistato 87 medaglie ai Campionati Italiani (di cui 41 d’oro), ha vinto 14 volte i Campionati Europei, due volte i Mondiali e soprattutto – figurano nella sua bacheca dei trofei quattro medaglie olimpiche. Due di bronzo, una d’argento e quella d’oro, che gli è stata messa al collo in occasioni delle Olimpiadi di Sidney disputate nel 2000. Massimiliano Rosolino è nell’Olimpo del nuoto italiano. Tra i più grandi di questo sport, è l’atleta che ha vinto più medaglie olimpiche in Italia. Scuola Circolo Canottieri Napoli, 46 anni, oltre l’exploit in Australia, Rosolino ha piazzato nel suo palmares – tra il 2000 e il 2001 – il grande slam, tra record e vittorie europee e mondiali. Stile libero e misti le sue specialità.

Olimpiadi 2024 di Parigi, Massimiliano Rosolino e la Nazionale italiana di nuoto

In occasione dell’inizio dei Giochi Olimpici in corso a Parigi, abbiamo parlato con Rosolino di cosa vuol dire per un atleta disputare un’Olimpiade. Abbiamo fatto un salto indietro nel tempo ripercorrendo la sua straordinaria carriera, per poi tornare al presente cercando di analizzare le possibilità dei nuotatori azzurri impegnati in Francia. E infine, un salto nel futuro, discutendo delle prospettive che questo sport ha, a Napoli (città dalla grande tradizione ‘acquatica’) e in Italia. Senza dimenticare di chiedere cosa bolle nella pentola di Rosolino, uno sportivo – padre di due figlie che stanno seguendo le sue orme in piscina – che non ha mai smesso di ‘allenarsi’, perché – in fondo – la vita è come una gara di nuoto. Bisogna essere sempre pronti a dare il massimo.

Intervista a Massimiliano Rosolino in occasione delle Olimpiadi 2024 di Parigi

Che vuol dire per un atleta partecipare a un’Olimpiade?

L’Olimpiade è lo Sport. Se pratichi quest’ultimo a livello agonistico, i Giochi Olimpici sono il sogno da realizzare. Un obiettivo di tutti, anche dei meno forti. I 5 cerchi sono quell’insieme di valori, per lo spirito e il significato che rappresentano, ai quali ogni atleta si ispira durante tutta la sua carriera“.

Sidney 2000, cosa le viene in mente?

In Australia ho realizzato il mio sogno. Quattro anni prima avevo centrato la qualificazione alla mia prima Olimpiade. Per pochissimo tempo ho mancato il podio. Avevo promesso a me stesso che la volta successiva non avrei fallito. E così è stato. Quella vittoria ha rappresentato il punto più alto del mio percorso da atleta professionista. Ha segnato la mia crescita personale, dopo quella medaglia ho acquisito maggiore consapevolezza dei miei mezzi. A Sidney vinsi tre medaglie e imparai che l’importante era dare tutto in vasca. Anche se poi arrivavi secondo e perdevi. Voleva dire semplicemente che chi aveva vinto arrivando prima era stato più forte e veloce“.

Thorpe, Van Hoogenband, Popov: cosa le è rimasto impresso di questi tre grandi nuotatori, di cui due sono stati i suoi avversari più forti e cosa ha imparato da loro?

Popov non è stato direttamente un mio avversario perché gareggiava in un’altra categoria. Ma è stato uno dei nuotatori più forti della storia. È stato lo Zar del nuoto. Riusciva ad essere forte e veloce allo stesso tempo, era un velocista ma con caratteristiche da mezzofondista. Thorpe è stato l’atleta più potente che abbia mai conosciuto e con il quale mi sia mai confrontato. Era inattaccabile. Non sono riuscito a batterlo ma è stato meraviglioso inseguirlo. Van Hoogenband è stato colui con il quale ho avuto la rivalità sportiva più accesa. Lo conosco dal 1993. L’ho sfidato e battuto. E stiamo parlando di un campione che ha macinato medaglie e record. E anche lui come me è arrivato vicino al podio in occasione della sua prima Olimpiade, senza riuscire a conquistare una medaglia. Ci accomunava anche questo, oltre che la passione e l’amore per il nuoto“.

Il nuoto è sempre stata una fucina di medaglie per l’Italia. Come si comporterà la Nazionale a Parigi?

Mi auguro che ognuno di essi possa dimostrare il massimo di sé stesso. Poi ci sono le dovute strategie. Ad esempio, Paltrinieri ha tre gare molto pesanti e lunghe, quindi dovrà conservare le energie per arrivare fino in fondo. E non sarà facilissimo. Poi sono in molti a poter aspirare a una medaglia, oltre Paltrinieri ci sono Quadarella e Martinenghi. Ma sogno un podio anche per Miressi, Razzetti, Carini e Pilato. E poi ci sono due belle storie familiari, con i fratelli Lamberti e De Tullio che potrebbero darci delle grandi sorprese“.

Quanto e come è cambiato il nuoto negli ultimi anni?

I risultati di oggi sono il frutto del lavoro che è stato svolto in passato. In circa 20 anni diventano protagoniste tre generazioni di nuotatori. Da un punto di vista fisico ed atletico, per quanto riguarda gli allenamenti, le cose sono iniziate a cambiare dagli anni 2000. Io sono stato tra i primi ad utilizzare tecniche e metodi di allenamenti nuovi e innovativi. Mi dicevano, ‘ma tu vuoi fare il nuotatore o il culturista’ ma più mi si remava contro, più io andavo avanti. Il corpo aveva bisogno di quella preparazione per unire velocità e qualità. Oggi i velocisti sono inevitabilmente più veloci di un tempo, chi è allenato per i 400 metri può gareggiare anche per gli 800. Così come i mezzofondisti hanno più resistenza e forza per fare ancora più chilometri. Non è un caso che Phelps è stato definito il miglior atleta della storia di tutti gli sport: lui è stato colui che per primo ha unito tutte queste caratteristiche, una sorta di ‘crossfit acquatico’“.

Qual è lo stato di salute del nuoto oggi a Napoli e in Campania?

Partiamo dal presupposto che le crisi fanno bene. Quando sei in difficoltà non ti adagi sugli allori ma devi trovare le soluzioni ai problemi e la forza di cambiare le cose. I circoli sono stati storicamente fondamentali per promozione, lo sviluppo e la diffusione degli sport acquatici. Se penso a Napoli non posso che citare l’esempio della Scandone. Ai miei tempi la piscina apriva solo in determinate circostanze, oggi ha un’operatività maggiore di tante ore al giorno. Mi auguro che un giorno possa ospitare eventi di rilevanza internazionale, come una grande competizione europea. Devo riconoscere che nella mia città che ha una grande tradizione in questi sport, negli ultimi anni le cose non sono andate benissimo. Oggi, regioni come Veneto, Lombardia e Lazio sono cresciute tantissimo“.

Cosa fa oggi Massimiliano Rosolino e cosa c’è nel suo futuro?

Oggi come in passato mi piace stare in forma e dare sempre il massimo. Continuare a praticare nella vita di tutti i giorni quello che ho imparato grazie allo sport. Anche se poi si sbaglia, è fondamentale agire in modo impeccabile. Cerco di trasmettere questi valori, fondamentali dell’essere atleta, alle mie figlie. Bisogna avere sempre fame. Spesso la vittoria è un punto di partenza e non di arrivo. Ti chiedi, ‘ora che ho vinto che faccio?’. Certo, con l’età capisci tante cose, ancora di più da genitore. Impari a dare importanza a tanti altri aspetti e a coltivarne di nuovi“.

26 Luglio 2024

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