Il voto

Venezuela: Maduro dichiarato vincitore delle elezioni Presidenziali, accuse di brogli e irregolarità dall’opposizione

I risultati del Consiglio Elettorale, opposizione sulle barricate. Tajani: “Il risultato rispecchia veramente la volontà del popolo?”

Esteri - di Redazione Web

29 Luglio 2024 alle 09:57

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President Nicolas Maduro addressed supporters after electoral authorities declared him the winner of the presidential election in Caracas, Venezuela, Monday, July 29, 2024. (AP Photo/Fernando Vergara) Associated Press/LaPresse
President Nicolas Maduro addressed supporters after electoral authorities declared him the winner of the presidential election in Caracas, Venezuela, Monday, July 29, 2024. (AP Photo/Fernando Vergara) Associated Press/LaPresse

Nicolás Maduro è stato rieletto presidente del Venezuela e l’opposizione denuncia brogli e irregolarità elettorali. A comunicare il risultato il Consiglio elettorale. Come da pronostici un risultato annunciato, con tanto di accuse di brogli e di irregolarità nel voto. I sondaggi nei giorni precedenti davano l’opposizione in vantaggio di circa venti punti percentuali: parte dell’opposizione ha rivendicato il 70% dei consensi a favore del candidato Edmundo González. “Abbiamo vinto noi e lo sa tutto il mondo”, hanno dichiarato in una conferenza stampa congiunta i leader dell’opposizione. “Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l’aggressione, con la minaccia. Non ce l’hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà”, le prime parole di Maduro che ha festeggiato con i supporter davanti al Palazzo Miraflores.

L’ufficialità è arrivata con circa l’80% delle schede scrutinate. 51,2% per il Presidente candidato, 44,2% per il suo principale rivale, Edmundo González. Affluenza al 59%. La vittoria di Maduro è stata subito riconosciuta dai governi di Paesi alleati come Cuba, Nicaragua, Bolivia e Honduras. A sollevare dubbi sul corretto svolgimento della consultazione il Cile, gli Stati Uniti, l’Unione Europea. Il Perù ha richiamato il suo ambasciatore in Venezuela. “Ho molte perplessità sul regolare svolgimento delle elezioni in Venezuela – ha scritto sui social il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani – Chiediamo risultati verificabili ed accesso agli atti: il risultato che annuncia la vittoria di Maduro rispecchia veramente la volontà del popolo?”

La vittoria di Maduro e le accuse di brogli

Maduro governa il Venezuela dal 2013. È l’erede di Hugo Chavez, a capo del Partito Socialista Unito del Venezuela e del Gran Polo Patriottico. Aveva indetto le elezioni nel settantesimo anniversario della nascita di Chavez. González è un ex ambasciatore di 74 anni, a capo della coalizione che unisce i partiti di opposizione, da centrodestra a centrosinistra, la Piattaforma Unitaria Democratica (PUD). Aveva annunciato che in caso di vittoria di Maduro avrebbe contestato il risultato. La PUD aveva schierato migliaia di osservatori nei seggi in tutto il Paese per vigilare sul corretto svolgimento del voto. L’ex deputata Delsa Solórzano ha denunciato il divieto “ai nostri testimoni di ottenere i verbali e sono stati allontanati dai loro seggi elettorali”.

Maduro ha parlato anche di un grande attacco hacker ai sistemi del Consiglio Elettorale che avrebbe causato ritardi nel calcolo dei voti. “Sappiamo chi lo ha fatto. Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale. Per poter gridare quello che avevano preparato, ‘gridare alla frode‘. Gente brutta, brutti, la gente bella è qui con me. Questo film lo abbiamo già visto”. Proteste anche molto dure in Argentina nei pressi dell’ambasciata venezuelana a Buenos Aires con emigranti che hanno contestato il risultato. Il Presidente di ultradestra, l’anarco-capitalista Javier Milei ha accusato Maduro di essere un dittatore.

La crisi del Venezuela

Il Paese è colpito da anni da una crisi economica molto dura causata dal calo del prezzo del petrolio, dalle sanzioni internazionali e della corruzione. Circa un quarto della popolazione, 7,7 milioni di persone ha lasciato il Paese spesso arrivando in Paesi vicini in Sudamerica ma anche in Europa, soprattutto tra Italia ed Europa. Maduro è anche indagato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, per la violenta repressione delle proteste nel 2017, e per accuse legate al traffico di droga negli Stati Uniti.

29 Luglio 2024

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