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Abbattuta l’orsa KJ1, l’operazione nei boschi del Trentino dopo il decreto di Fugatti: “Follia ursicida”

FOTO DA PIXABAY

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Soltanto poche ore fa era stata data notizia del decreto firmato dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti per l’abbattimento dell’orsa Kj1. L’esemplare, proprio questa mattina, è stato ucciso dagli uomini del Corpo Forestale nei boschi sopra Padaro di Arco. Lo ha annunciato in una nota la Provincia di Trento. “Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare”. Il decreto di Fugatti aveva revocato le precedenti ordinanze sospese dal Tar. Immediate le proteste delle associazioni animaliste.

Kj1 era considerata “un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa (classificata ad ‘alto rischio’) al più presto. L’animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo. L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista”. Aveva aggredito un 43enne francese lo scorso 16 luglio a Naroncolo (Dro), in Trentino. Aveva 22 anni, si muoveva in un’area di oltre 11mila ettari di territorio agricolo, urbano e periurbano. Era un esemplare risultato “responsabile nella sua vita di diversi danni (n=68) e ad essa sono state attribuite – si leggeva nel decreto che citava il parere Ispra – , tramite analisi genetiche di campioni biologici raccolti in occasione e sul luogo degli eventi, alcune interazioni con l’uomo (n=7), tutte avvenute nei mesi estivi”. KJ1 era stata catturata lo scorso 23 luglio e rimessa in natura con radiocollare.

Il decreto metteva in fila gli incontri con l’uomo: al 19 giugno 2017, al 6 giugno 2018, al 23 agosto 2022, all’11 giugno 2023, al 13 luglio 2023, al 12 luglio 2024 e al 16 luglio 2024. L’insieme degli eventi metteva insieme “l’orsa Kj1 ai più alti livelli di pericolosità, per la sua storia, come anche chiarito dal Rapporto Ispra-Muse (2021) che ritiene ‘ad alto rischio’ individui con un passato simile. Per gli orsi ritenuti ‘ad alto rischio’ il rapporto Ispra-Muse (2021) suggerisce l’immediata rimozione”. Lo stesso documento individuava la “rimozione dell’esemplare dall’ambiente” come l’unica possibile e anche come rientrante nei numeri di prelievi accettabili visto l’unico abbattimento nel 2024, nel maschio giovane M90. Il tetto degli orsi che possono essere abbattuti ogni anno è fissato al 2023.

“Fugatti ha ammazzato mamma Orsa! Vergogna! Fugatti ha mandato i suoi sicari ad uccidere mamma orsa! Poco fa, di notte, ha firmato il decreto di abbattimento di KJ1 … Quando il Tribunale amministrativo non può intervenire. Vergogna, vattene!”, ha protestato l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente. “In poche ore con astuzia degna di miglior causa, il presidente della Provincia autonoma ha messo in atto il suo piano, preparato da giorni, sostanzialmente un bis del caso M90, l’orso abbattuto in febbraio a poche ore dall’emissione della sentenza di morte”.

Dura condanna anche da parte di Massimo Vitturi, responsabile animali selvativi della Lega Antivivisezione (Lav), all’Agi: “Fugatti non ha voluto tenere conto delle indicazioni del Tar e della scienza, non ha voluto chiudere gli accessi dell’area di presenza di Kj1 e ha dato libero sfogo alla sua follia ursicida: non è così che si tutelano i cittadini. È un atto di vendetta per scaricare le proprie responsabilità e incapacità su esseri indifesi”. L’Ente Nazionale Protezione Animali, insieme con Lav, Leidaa e Oipa, aveva impugnato il decreto che disponeva l’uccisione di Kj1, depositando un’istanza cautelare contro la misura. “Pur di assecondare la sua ossessione ursicida, Fugatti non esita ad apre un clamoroso quanto inaccettabile conflitto con la giustizia amministrativa”.