L'esito elettorale
Elezioni in Venezuela, così Nicolás Maduro ha vinto contro Edmundo Gonzales
È stato rieletto presidente del Venezuela col 51 per cento dei voti contro il 42 per cento del suo competitor
Esteri - di Carlos Demetrio
Il Chavismo è duro a morire. Per tante ragioni. Ormai è al potere da un quarto di secolo. Hugo Chavez si insediò nel gennaio del 1999 e poi ci furono solo pochi giorni di interruzione, nel 2002, per un colpo di stato militare prima riuscito e poi fallito che portò Chavez in prigione per qualche giorno ma poi lo riportò sul trono. Ieri si sono svolte di nuovo le elezioni, perché il chavismo non ha mai abolito le elezioni, è una specie di dittatura a radice elettorale, e il successore di Chavez, Nicolás Maduro, che governa da 11 anni (Chavez morì nel marzo del 2013) ha vinto un’altra volta.
Ha ottenuto un po’ più del 51 per cento dei voti contro il 42 per cento raccolto dal suo maggiore avversario, Edmundo Gonzales, un diplomatico timido e poco aggressivo, sostenuto da uno schieramento liberale che non ce l’ha fatta neanche questa volta. La leader degli oppositori a Maduro è Maria Corina Machado, ma lei non poteva presentarsi alle elezioni per ragioni giudiziarie ( i tribunali contano parecchio in politica pure in Venezuela, infatti diversi oppositori di Maduro sono in carcere o sotto processo) e quindi ha lasciato il compito a Gonzales. Ora il problema è che in molti contestano il risultato. Dicono che è la conseguenza di frodi, brogli o intimidazioni. Tra chi non crede alla bontà dell’esito elettorale ci sono naturalmente molte realtà internazionali, che ora chiedono il riconteggio dei voti. Gli Stati Uniti, in primo luogo, nemici giurati del regime, e poi l’Europa, ma anche un personaggio autorevole come il leader della sinistra cilena e presidente del Cile Gabriel Boric.
E’ improbabile che ci sarà il riconteggio. O che, se ci sarà, rovescerà il risultato. Maduro controlla molto bene tutti gli apparati dello Stato venezuelano, compresi quelli che hanno in mano la macchina elettorale. Ed è difficile che possa farsi sfuggire un successo già dichiarato. L’opposizione è delusa, perchè una piccola speranza di mettere in minoranza Maduro ce l’aveva. E sono delusi gli Stati Uniti che da anni cercano di risolvere il problema venezuelano ma non ci riescono in nessun modo. Al momento poi gli Stati Uniti sono troppo impicciati per la complicata situazione interna, con un Presidente che ha rinunciato a ricandidarsi e la grande incertezza su chi tra qualche mese sarà alla Casa Bianca. E in queste condizioni difficilmente possono mettere in cima alla propria agenda la questione venezuelana. Tutto lascia credere che Maduro, che proprio ieri ha compiuto 70 anni, resterà al suo posto. Il mandato è per altri sei anni, fino al 2030. Vedremo.