Vittima del raid del 13 luglio

Mohammed Deif ucciso da Israele, dopo Haniyeh cade anche la “testa” del capo militare di Hamas

Esteri - di Redazione

1 Agosto 2024 alle 12:09

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Mohammed Deif ucciso da Israele, dopo Haniyeh cade anche la “testa” del capo militare di Hamas

Uno dopo l’altro, i “big” di Hamas cadono sotto l’incessante fuoco di vendetta israeliana. Il giorno dopo l’omicidio di Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas ucciso da un missile a Teheran, l’IDF israeliano ha comunicato ufficialmente la morte di Mohammed Deif.

Su X l’esercito ha infatti annunciato di aver ricevuto notizie di intelligence che confermano la morte del capo militare del movimento islamico che governa la Striscia di Gaza.

L’attacco per uccidere Deif

Per uccidere Deif l’IDF scatenò un brutale attacco ad Al Mawasi, nella zona di Khan Younis lo scorso 13 luglio. Area designata come “zona umanitaria sicura” ma pesantemente bombardata dall’aviazione israeliana e dall’esercito con l’obiettivo di colpire Deif.

Il risultato è stato la morte di centinaia di civili e il decesso, confermato soltanto oggi, del “fantasma di Gaza”, come era chiamato Deif per l’abitudine di non mostrarsi mai in pubblico.

Deif, secondo un portavoce militare israeliano, era nascosto “in un complesso civile che Hamas aveva recintato con alberi, in un’area aperta, recinzioni e piccoli edifici, che ha una struttura bassa e capannoni così che i terroristi potessero muoversi in sicurezza. Anche gli agenti di Hamas che avevano messo in sicurezza il complesso sono rimasti feriti”.

Chi era Deif

Deif è conosciuto anche come “il fantasma di Gaza” perché non si mostra mai in pubblico, ci sono dubbi anche sulla sua reale identità. È nato nel 1965 a Khan Younis, si è unito a Hamas durante la prima Intifada nel 1987. È stato imprigionato due volte dall’esercito israeliano: nel 1989 fu rilasciato dopo 16 mesi, nel 2000 riuscì a fuggire.

È scampato ad almeno sette operazioni israeliane con l’obiettivo di eliminarlo, in una di queste nel 2014 rimasero uccisi la moglie e i figli di 3 anni e 7 mesi: lui perse un occhio e, forse, un arto.

Capo delle Brigate Ezzedin al Qassam, il braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza, la sua ultima foto risale al 2001, dal 2002 è considerato dall’intelligence dello Stato Ebraico la mente degli attacchi suicidi più gravi contro autobus e ristoranti israeliani, nel 2015 è stato inserito nella lista dei terroristi globali del Dipartimento di Stato americano.

di: Redazione - 1 Agosto 2024

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