Chi sarà l’erede di Marcell Jacobs nei 100 metri, la gara regine dell’atletica alle Olimpiadi di Parigi? La finale, in programma sabato 3 agosto alle 21, vede un parterre a dir poco sensazionale di atleti pronti a sfilare del collo del nostro portacolori la medaglia d’oro conquistata a sorpresa a Tokyo nel 2021, quando Marcell fece segnare quel 9″80 che lo ha fatto entrare di diritto nella storia olimpica e nella leggenda dello sport italiano.
A queste Olimpiadi parigine Jacobs però arriva sicuramente non tra i favoriti e dopo anni complicati, fatti di prestazioni spesso sottotono e con gli infortuni che sono tornati a tormentarlo. Non solo: dopo Tokyo Marcell ha anche cambiato allenatore, affidandosi alle cure dello statunitense Rana Reider, traslocando per questo negli Stati Uniti per allenarsi.
Chi sono i favoriti dei 100 metri
Se non il campione olimpico in carica, chi sono i favoriti per la vittoria nei 100 metri? Il nome da tempo sulla bocca di tutti è quello dell’americano Noah Lyles, 27enne che ai Trials statunitensi di giugno, l’evento nel quale vengono selezionati gli atleti e le atlete che rappresenteranno gli Stati Uniti alle Olimpiadi e che valgono anche come campionati nazionali di atletica leggera, ha vinto le gare dei 100 e dei 200 metri.
Lyles probabilmente ha maggiori possibilità nei 200 metri, dove potrebbe puntare all’obiettivo più grande: vincere e prendersi il record del mondo che appartiene al giamaicano Usain Bolt, che vinse i Mondiali di Berlino del 2009 con un 19”19 impressionante. Ad oggi il record personale di Lyles su questa distanza è di 19”31, già il terzo miglior tempo di sempre. A Tokyo 2021 Lyles era il favorito nei 200 metri ma arrivò “solamente” terzo: in quel periodo però l’atleta americano stava affrontando problemi psicologici legati alla depressione.
Se per storia e “pedigree” Lyles appare il favorito, il tempo migliore dell’anno nei 100 metri non è il suo. Con un 9”77 eccellente il primato è del giamaicano Kishane Thompson, che lo ha fatto segnare lo scorso 28 giugno a Kingston ai campionati nazionali. Un tempo straordinario: così Thompson è già il quarto giamaicano più veloce della storia dietro solo a Bolt (9”58), Yohan Blake (9”69) e Asafa Powell (9”72).
Sul podio, ancora davanti a Lyles, c’è quindi la vera sorpresa. Si tratta di Ferdinand Omanyala, velocista proveniente dal Kenya, il Paese africano noto per i suoi mezzofondisti ma non certamente per gli sprinter. Omanyala aveva centrato un sensazionale 9”79 a giugno a Nairobi, ai trials olimpici kenyani, facendo capire di essere pienamente in corsa per la medaglia più importante a Parigi.
Gli altri “outsider” per i 100 metri
E Marcell Jacobs? Quest’anno l’italiano ha ottenuto come migliore prestazione personale un 9”92 lontanissimo dai top: un tempo che lo pone solamente in dodicesima posizione nella classifica dei migliori tempi stagionali.
In lizza c’è un secondo giamaicano dalle gambe esplosive, quel Oblique Seville già capace di centrare quest’anno un 9”82 nei 100 metri, ma è impossibile non citare la coppia di statunitensi formata da Kenneth Bednarek e Fred Kerley: il primo ha un personale di 9”87, il secondo di 9”88.