Usa e Usa lavorano per evitare l'escalation

Come è stato ucciso il capo di Hamas Haniyeh, il mistero della bomba piazzata due mesi prima

Ieri i funerali a Teheran del capo politico di Hamas, l’Iran giura vendetta. Oggi la sepoltura in Qatar. Giallo sulla morte del capo militare del movimento islamista

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

2 Agosto 2024 alle 13:30

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Come è stato ucciso il capo di Hamas Haniyeh, il mistero della bomba piazzata due mesi prima

Dolore, rabbia e proclami di vendetta. Migliaia di persone hanno partecipato a Teheran ai funerali di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas ucciso in un raid che ha colpito l’edificio dove si trovava nella capitale iraniana. Attacco che Hamas e Repubblica islamica attribuiscono a Israele. Il feretro è stato portato in processione tra le strade di Teheran. L’agenzia pubblica Irna ha mostrato video in cui si vedono sfilare migliaia di persone, tra cui molte che sventolano la bandiera della Palestina. È stata la Guida Suprema della Repubblica Islamica, l’Ayatollah Ali Khamenei, a presiedere la cerimonia di preghiera in memoria di Haniyeh, prima della sua sepoltura oggi in Qatar, dove viveva in esilio.

L’Iran vendicherà la sua uccisione, ha ribadito il presidente del Parlamento di Teheran e candidato (sconfitto) alle presidenziali, Mohammad Baqer Qalibaf, che insieme all’esponente di Hamas, Khalil al-Hayya, ha preso la parola durante la cerimonia funebre in onore del leader palestinese. Rivolgendosi alla folla che scandiva lo slogan «Morte a Israele, morte all’America», ha aggiunto: «È nostro dovere rispondere al momento giusto e nel posto giusto». Dal canto suo al-Hayya, capo delle relazioni estere del gruppo palestinese, ha giurato che «lo slogan di Ismail Haniyeh, `Non riconosceremo Israele´, rimarrà immortale», sottolineando che la lotta di Hamas contro Israele andrà avanti «finché non sarà sradicato dalla terra della Palestina». Hamas ha chiamato per oggi una «giornata della rabbia» in occasione della sepoltura di Haniyeh. Lo rende noto un comunicato stampa del movimento islamista palestinese. «Marce infuriate partano da ogni moschea» dopo la grande preghiera del venerdì, ha scritto Hamas. Nella dichiarazione, Hamas ha anche invitato i palestinesi della Cisgiordania occupata a mostrare il loro sostegno a Gaza, «affermando il nostro impegno per la nostra terra e i nostri diritti nazionali, e affrontando i piani dell’occupazione».

Haniyeh sarebbe morto nell’esplosione di una bomba piazzata circa due mesi fa nella guesthouse di Teheran dove alloggiava martedì dopo aver partecipato all’insediamento del presidente iraniano. È quanto riporta il New York Times, citando sette fonti mediorientali, tra cui due iraniane, e un funzionario americano. Haniyeh era stato ospitato diverse volte nella guesthouse in occasione delle sue visite a Teheran, hanno precisato le fonti mediorientali. Scongiurare uno scenario di guerra aperta in Medio Oriente. È l’obiettivo di un intenso lavoro che diplomatici degli Stati Uniti e dell’Ue stanno portando avanti in queste ore dopo che Israele ha preso di mira i leader di Hezbollah e Hamas a Beirut e Teheran. Enrique Mora, uno dei diplomatici europei più esperti, ha tenuto nelle scorse ore colloqui importanti con i funzionari iraniani a Teheran a seguito dell’uccisione di Haniyeh, mentre Brett McGurk, l’inviato per il Medio Oriente della Casa Bianca, si trova in Arabia Saudita. Secondo funzionari citati dal Financial Times, i colloqui mirano a convincere Teheran a non rispondere o a compiere solo azioni simboliche, dal momento che i diplomatici israeliani hanno fatto sapere agli interlocutori occidentali che lo Stato ebraico non pianifica ulteriori operazioni.

Intanto, gli Stati Uniti hanno mobilitato nell’area mediorientale 12 navi da guerra, nel contesto dell’aumento della tensione tra Israele, Libano, e Iran, ha riferito il Washington Post citando una fonte del Pentagono. Le navi – tra cui la portaerei Uss Theodore Roosevelt – già si trovavano nel Golfo Persico, nel Mediterraneo orientale e nel Mar Rosso. «Gli attacchi che abbiamo visto nel Golan occupato da Israele, a sud di Beirut e a Teheran rappresentano una pericolosa escalation in un momento in cui tutti gli sforzi dovrebbero invece portare a un cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, a un massiccio aumento degli aiuti umanitari per i palestinesi di Gaza e al ritorno alla calma in Libano e attraverso la Linea Blu». È quanto scrive in un post sul social X il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. «Esorto tutti a lavorare energicamente per una de-escalation regionale, nell’interesse della pace e della stabilità a lungo termine per tutti».

Dal funerale militante di Teheran, al “giallo” sulla morte del “fantasma di Gaza”. L’Idf ha dichiarato di aver ricevuto informazioni di intelligence che confermano la morte di Mohhamed Deif, il capo militare di Hamas nella Striscia di Gaza. Deif è stato colpito in un attacco contro un complesso di proprietà di Rafa’a Salameh, comandante della brigata Khan Younis della milizia islamica, nella zona di Khan Younis, il 13 luglio. Il 14 luglio, la morte di Salameh era stata confermata ma l’Idf aveva detto di non avere informazioni definitive su Deif. L’esercito riteneva che le informazioni di intelligence secondo cui Deif era arrivato nel complesso di Salameh fossero altamente accurate e che i due si trovassero insieme nell’edificio. I caccia israeliani avevano pattugliato il complesso per mezza giornata prima che l’attacco fosse effettuato. Una volta che l’intelligence militare ha confermato l’arrivo di Deif al complesso, ai jet è stato dato l’ordine di colpire, ordine eseguito nel giro di pochi minuti. «L’uccisione dell’assassino Muhammad Deif, il `Bin Laden di Gaza´, il 13 luglio 2024, è un grande passo verso lo sradicamento di Hamas come organizzazione militare e governativa e verso il raggiungimento degli obiettivi della guerra che ci siamo prefissati», ha scritto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant su X, postando una foto in cui cancella Deif con un pennarello da un grafico con la struttura del gruppo islamista.

Un leader di Hamas, Mahmoud Al-Mardawi, ha smentito «l’uccisione» del capo dell’ala militare di Hamas, annunciata ieri dalle autorità israeliane. «Sta bene e sta seguendo le informazioni israeliane sulla sua uccisione», ha detto Al-Mardawi, citato da media libanesi vicini a Hezbollah. Israele deve attendersi la risposta “inevitabile” di Hezbollah dopo l’uccisione di uno suoi più alti comandanti militari, Foaud Shukr. Lo ha affermato il segretario generale del movimento sciita filoiraniano, Hassan Nasrallah, parlando al suo funerale. Shukr è stato ucciso in un attacco israeliano a Beirut come rappresaglia per l’attacco missilistico contro il Goland di sabato scorso, in cui sono morti 12 bambini e adolescenti drusi. Israele ha “oltrepassato” la linea rossa, ha aggiunto. “Siamo entrati in una nuova fase in tutte le arene”.

Minacce e contro minacce. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che il Paese “è a un livello molto alto di prontezza per qualsiasi scenario, sia difensivo che offensivo” e ha promesso di “esigere un prezzo molto alto per qualsiasi atto di aggressione contro di noi da qualsiasi fronte”. Lo riporta il Times of Israel. “Dopo aver eliminato ieri il capo di stato maggiore di Hezbollah Fuad Shukr, oggi (ieri per chi legge, ndr)è arrivata la verifica finale dell’eliminazione del capo di stato maggiore di Hamas Muhammad Deif”, ha aggiunto Netanyahu alla fine di un briefing del capo del Comando del fronte interno dell’Idf, il maggiore generale Rafi Milo, e di Yoram Laredo, direttore della National Emergency Management Authority, “la sua eliminazione stabilisce un semplice principio che abbiamo stabilito: chiunque ci faccia del male, noi facciamo del male a lui”.

2 Agosto 2024

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