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Sangiuliano ministro delle gaffe e su ‘Neapolis 2500’ a pagare è il suo social media manager

Sangiuliano ministro delle gaffe e su ‘Neapolis 2500’ a pagare è il suo social media manager

Questa volta una gaffe attribuita al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è costata un posto di lavoro. Non certo al titolare del dicastero che fa parte del governo guidato dalla premier Giorgia Meloni. Ma al suo social media manager. Il caso ha riguardato l’iniziativa congiunta tra il Ministero e il Comune di Napoli per celebrare i 2500 anni della città di Napoli. Sono passati due millenni e mezzo da quando fu fondato l’attuale capoluogo della Regione Campania. Ma per i profili social del Ministro gli anni erano un pò di meno: 250. Infatti, a Partenope, per un errore di comunicazione sono stati attribuiti 250 anni. Pochi due secoli e mezzo per Napoli, certo un complimento che ha reso la città più giovane di quello che è realmente.

Gennaro Sangiuliano e la gaffe su ‘Neapolis 2500’ (diventati 250)

Ironia a parte, la rete, i media e l’opinione pubblica si sono scagliati contro Sangiuliano, protagonista dell’ennesima gaffe. Il ministro aveva commentato così l’iniziativa: “La nascita del Comitato nazionale ‘Neapolis 2500’ è un’iniziativa che ho fortemente voluto, caldeggiata anche dal mondo delle imprese, delle associazioni, della cultura e delle professioni. Si tratta di un doveroso riconoscimento alla storia di Napoli, una città che è una delle grandi capitali culturali del mondo e che ha dato un contributo importante a tutta l’umanità. La sua grande tradizione merita di essere riconosciuta in questa ricorrenza significativa mettendo insieme una serie di manifestazioni e appuntamenti che sottolineino il valore di questa città“.

Le dimissioni del social media manager del Ministro Sangiuliano

Poi, dopo le polemiche, è arrivato l’annuncio, sempre sui profili social di Sangiuliano: “L’errore sul profilo Instagram relativo alla nascita del Comitato nazionale ‘Neapolis 2500’ evidentemente è del mio social media manager. Per questo ho accettato le sue dimissioni“. Ha replicato Riccardo Pirrone, presidente dell’Associazione Nazionale Social Media Manager: “Come presidente dell’Associazione Nazionale Social Media Manager, ritengo offensivo scaricare la colpa pubblicamente e unicamente su un dipendente per un errore del genere e per questo addirittura farlo dimettere. Approfondiremo la questione“.