Lo scontro nella maggioranza

Olimpiadi spacca-governo Meloni: rissa Forza Italia-Lega su Ius Soli e Ius Scholae

All'indomani del deturpamento del murales di Paola Egonu, il duro botta e risposta tra Carroccio e Azzurri. Già dopo Tokyo 2021 si era parlato della legge. L'occasione per l'opposizione per una battaglia unitaria

News - di Antonio Lamorte

14 Agosto 2024 alle 19:58

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Matteo Salvini e Antonio Tajani all’Evento per i 50 anni del quotidiano Il Giornale – Mercoledì 19 Giugno 2024 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Matteo Salvini and Antonio Tajani at the Event for the 50th anniversary of Il Giornale newspaper – Wednesday, June 19, 2024 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)
Matteo Salvini e Antonio Tajani all’Evento per i 50 anni del quotidiano Il Giornale – Mercoledì 19 Giugno 2024 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Matteo Salvini and Antonio Tajani at the Event for the 50th anniversary of Il Giornale newspaper – Wednesday, June 19, 2024 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)

Già era successo dopo le Olimpiadi di Tokyo, tre anni fa, nel 2021, che gli atleti dell’Italia reale, quella che cambia e si evolve e che convive pacificamente, avessero riaperto con le loro prestazioni il dibattito sullo Ius Soli. È successo di nuovo dopo i Giochi di Parigi, all’indomani del deturpamento del murales che nei pressi della sede del Comitato Olimpico Italiano (CONI) a Roma riproduceva l’opposto della Nazionale femminile, Paola Egonu, medaglia d’oro, intitolato “italianità“. La pelle nera della pallavolista era stata coperta da uno spray rosa. Condanna pressoché unanime dell’arco parlamentare.

E oggi gli schieramenti sono tornati a confrontarsi sulla legge del 1992 che disciplina l’acquisizione della cittadinanza italiana. E quindi sui casi di quei ragazzi, nati e cresciuti in Italia, o cresciuti fin dalla tenera età in Italia, cui non viene riconosciuta la cittadinanza se non dopo anni, alla maggiore età, o dopo un lunghissimo percorso burocratico. Dopo i Giochi in Giappone se ne era parlato e l’apertura più sostanziosa era stata quella per lo ius scholae. Non era andato in porto.

Con l’arrivo del governo di centrodestra, ma con spinte estreme e reazionarie, della premier Meloni la situazione si era ulteriormente complicata per quell’idea di legge. Da inizio legislatura sono state presentate una ventina di proposte. Fratelli d’Italia si era esibito in una stretta sui cosiddetti “matrimoni fraudolenti”, ovvero celebrati soltanto con l’obiettivo di ottenere la cittadinanza. Quello che fa notizia però oggi è lo scontro nei soci di minoranza dell’alleanza di centrodestra che sostiene e forma il governo Meloni, Lega e Forza Italia.

Lo scontro tra Lega e Forza Italia sullo Ius Soli

Aggressivo in particolar modo il Carroccio che sui suoi profili social ha pubblicato un post che riprendeva il titolo di un pezzo di Repubblica (“Il Pd rilancia lo ius soli. Fi apre un varco a destra”) accompagnato da un’immagine dove comparivano i volti della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e del leader di Forza Italia, oltre vice primo ministro e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di ius soli o scorciatoie”, si leggeva sul post della Lega. Un’iniziativa così curata nei dettagli che si presume non sia stata iniziativa di un social media manager.

 


Posizione ampiamente prevedibile e scolpita nella pietra anche da altri componenti del partito. “Con la Lega al governo non ci sarà mai lo ius soli, una bandierina ideologica e di propaganda della sinistra. La legge sulla cittadinanza c’è, funziona, non va cambiata”, ha dichiarato il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. “È l’integrazione che deve portare la cittadinanza, non il contrario. Queste Olimpiadi hanno dimostrato che lo ius soli non serve. Paola Egonu e Myriam Sylla hanno ottenuto la cittadinanza rispettivamente a 15 e 16 anni. Oggi la legge prevede questo e in Europa non c’è un paese che applichi lo ius soli come lo intende la sinistra”, aveva chiosato Luca Toccalini, segretario del movimento giovanile.

La risposta di Forza Italia alla Lega

Ad alzare la tensione è il fronte interno aperto dal post sui social con Forza Italia, che non ha gradito neanche un po’ l’attacco leghista. “Innanzitutto dispiace che un alleato di coalizione ci attacchi. Noi abbiamo ribadito quella che è la nostra linea da sempre, ma non fa parte del programma di governo ovviamente. Ognuno ha le sue sensibilità e impostazioni. Noi siamo contrari allo Ius soli ma siamo invece aperti allo Ius Scholae. Come disse Berlusconi, noi siamo per favorire l’integrazione. E la scuola è il motore di questa integrazione”, ha dichiarato all’ANSA il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi. “Noi come impostazione non vogliamo attaccare gli alleati. La sinistra sta tornando indietro. E molti moderati sono interessati a Fi proprio per la nostra posizione liberale e moderata. Dalla Lega invece di ringraziarci, troviamo dei post che non ci piacciono. La nostra strategia è colpire avversari, non gli alleati”.

L’opposizione si unisce sullo Ius Soli

Palla presa al volo dall’opposizione, che si è tuffata sull’occasione. “Il razzismo fa schifo e va contrastato. Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza”, ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein. Per Riccardo Magi di +Europa quelle attuali “sono norme vecchie e superate: in molti casi i bambini nati in Italia da genitori stranieri devono aspettare il diciottesimo anno di età per ottenere la cittadinanza e ciò significa attraversare gli anni della formazione scolastica e personale in una condizione di discriminazione e di incertezza”. Favorevole anche Azione, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e Movimento 5 Stelle. Un tema che può finalmente unire l’opposizione al governo Meloni.

Cosa sono lo ius soli, lo ius scholae, lo ius culturae, lo ius sanguinis

Al momento in Italia vige lo ius sanguinis, in vigore dal 1992, che prevede che bambini figli di genitori stranieri ma nati in Italia, o cresciuti dalla tenera età, residenti legalmente e ininterrottamente fino ai 18 anni, possono richiedere la cittadinanza al compimento della maggiore età. Una procedura che può impiegare anni. Gli atleti hanno diritto a una procedura “accelerata” e ottenere il passaporto italiano per meriti sportivi.

Lo ius soli prevede la concessione automatica della cittadinanza ai bambini nati in Italia. Lo ius culturae, presentato alla Camera con un disegno di legge nel 2015, prevedeva la consegna della cittadinanza al completamento di un ciclo scolastico con annessa promozione oppure ottenimento di un titolo. Lo ius scholae, proposta di legge avanzata nel 2022, prevedeva che il minore nato in Italia o arrivato entro i 12 anni dovesse completare un ciclo scolastico di almeno cinque anni. Un meccanismo che avrebbe permesso, secondo il sito “Stranieri in Italia” di far diventare da subito italiani 135mila studenti già presenti nel Paese. Entrambe le ultime due proposte premettono alla cittadinanza un percorso educativo e culturale che potesse attestate la volontà di integrazione.

14 Agosto 2024

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