Caos Medio Oriente

Perché quella di Ben Gvir sulla Spianata delle Moschee è una provocazione, Netanyahu prende le distanze

Teheran chiede il cessate il fuoco a Gaza per rinunciare alla ritorsione su Israele. Chi risponde? Ieri Netanyahu ha preso le distanze dal ministro Ben-Gvir

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

14 Agosto 2024 alle 15:30

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Perché quella di Ben Gvir sulla Spianata delle Moschee è una provocazione, Netanyahu prende le distanze

Pace per pace. “Teheran non attaccherà se c’è lo stop alla guerra a Gaza”. Domanda: che ci sarebbe di sbagliato in questo? Soltanto un accordo di cessate il fuoco a Gaza, scaturito dai colloqui di Ferragosto, impedirà all’Iran di intraprendere una rappresaglia diretta contro Israele per l’assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh sul suo territorio: lo affermano tre alti funzionari iraniani, che sembrano ridimensionare l’intenzione che i raid vengano lanciati prima dei colloqui di giovedì, riporta il Times of Israel. Una delle fonti, un alto funzionario della sicurezza iraniano, ha affermato che l’Iran, insieme a Hezbollah, lancerebbe un attacco diretto se i colloqui fallissero o se si percepisse che Israele sta trascinando i negoziati. Le fonti non hanno detto per quanto tempo l’Iran avrebbe concesso ai colloqui di progredire prima di rispondere.

Per la prima volta da quando sono iniziati i negoziati tra Israele Hamas, l’Iran è interessato a inviare un suo rappresentante che sarà coinvolto restando dietro le quinte dei colloqui, secondo un servizio di Channel 12 che ha citato Reuters. Il rappresentante non sarà coinvolto nei colloqui diretti ma manterrà un canale di comunicazione con gli Usa mentre si svolgono le mediazioni.
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato al quotidiano saudita Asharq che Yahya Sinwar vuole fermare la guerra e raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Tuttavia, ha affermato che Israele lo sta impedendo. «Sinwar sostiene un cessate il fuoco, durante il quale le forze dell’Idf si ritirino dalla Striscia di Gaza, con particolare attenzione alla zona del corridoio Filadelfia. Vuole il ritorno dei profughi e la ricostruzione di Gaza», ha detto il funzionario. In una telefonata con il suo omologo turco Hakan Fidan di ieri mattina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha discusso dell’importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco, afferma il Dipartimento di Stato. A riferirlo è sempre il bene informato Times of Israel.

Israele, intanto, ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per portare a termine gli attacchi minacciati: lo scrive il Wall Street Journal citando una persona a conoscenza della questione. Israele non sa se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela, ha affermato la persona. Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha approvato i piani lunedì e ha affermato che i preparativi offensivi e difensivi sono in corso. A rendere ancora più tesa la situazione, è l’ennesima provocazione dei coloni e dell’estrema destra israeliani. Circa 1.400 coloni ebrei hanno fatto irruzione sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, dove si trova la Moschea di Al Aqsa, il terzo luogo sacro dell’Islam. Lo riferisce Waqf, la fondazione religiosa a gestione giordana che amministra il sito ad alto rischio tensione. Alcuni coloni hanno innalzato bandiere israeliane e pregato in loco, nonostante il divieto di farlo.

Secondo lo status quo dal 1967, quando Israele occupò la parte orientale di Gerusalemme, il sito è riservato esclusivamente al culto musulmano, mentre gli ebrei possono entrare solo come visitatori. Approfittando della festività religiosa di Tisha Bav, tra canti e grida di provocazione, centinaia di coloni – per lo più giovani, ma anche adulti e donne – sono avanzati sulla Spianata, nota tra gli ebrei come Monte del Tempio, dove sarebbe stato eretto il Secondo Tempio, il luogo più sacro dell’ebraismo. Sono entrati sul sito scortati dalla polizia e in modo organizzato, in gruppi di 100, ma le tensioni hanno portato gli agenti a ridurli a 50. La visita alla Spianata delle Moschee, nel settembre 2000, da parte dell’allora leader del partito Likud al governo, Ariel Sharon, è stata la causa scatenante della Seconda Intifada. Tra i partecipanti all’irruzione, il ministro della Sicurezza nazionale di ultradestra Itamar Ben Gvir.

Il portavoce dell’Autorità Palestinese ha condannato la presenza di Ben Gvir sul Monte del Tempio ritenendolo una pericolosa provocazione e chiedendo l’immediato intervento degli Stati Uniti. L’ufficio del Primo ministro Benjamin Netanyahu ha respinto la dichiarazione del ministro Ben-Gvir secondo cui gli ebrei possono pregare nel luogo santo che invece lo status quo proibisce. «L’impostazione della politica sul Monte del Tempio (la Spianata delle Moschee per i musulmani) è direttamente soggetta al governo e al Primo ministro», ha detto l’ufficio del premier. sottolineando che l’evento di questa mattina rappresenta una deviazione dallo status quo vigente e che la politica di Israele rimane invariata. «Non esiste una politica privata di un ministro specifico al Monte del Tempio, né del ministro della sicurezza nazionale né di nessun altro ministro. È così che è stato sotto tutti i governi israeliani», continua la dichiarazione. Presa di distanza ma niente rottura. Ben-Gvir resta saldo al governo. Le provocazioni continueranno.

14 Agosto 2024

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