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De Luca: “Politici rilassati, io sono stato arrestato, perché ho dato della str**za a Meloni”

Vincenzo De Luca alla manifestazione per la difesa della Costituzione Italiana convocata dalle forze di opposizione in piazza Santi Apostoli – Politica – Roma, Italia – Martedì , 18 Giugno 2024 (foto Cecilia Fabiano/LaPresse) Vincenzo De Luca at the demonstration for the defense of the Italian Constitution called by the opposition forces in Piazza Santi Apostoli – Politics – Rome, Italy — Tuesday , 18 June 2024 (photo Cecilia Fabiano / LaPresse)

Vincenzo De Luca alla manifestazione per la difesa della Costituzione Italiana convocata dalle forze di opposizione in piazza Santi Apostoli - Politica - Roma, Italia - Martedì , 18 Giugno 2024 (foto Cecilia Fabiano/LaPresse) Vincenzo De Luca at the demonstration for the defense of the Italian Constitution called by the opposition forces in Piazza Santi Apostoli - Politics - Rome, Italy — Tuesday , 18 June 2024 (photo Cecilia Fabiano / LaPresse)

A tutto campo: Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, ha rilasciato a Il Corriere della Sera un’intervista che ripercorre la sua storia, le origini della sua famiglia, la sua formazione politica, lo scontro con la premier Giorgia Meloni e quella volta che venne arrestato. “Nel ’78 a Persano nella piana del Sele dove la gente chiedeva la distribuzione delle terre incolte dei Borbone ora del demanio. L’assemblea più furente fu di sera. Tentammo un’incursione nell’area demaniale, i carabinieri erano in piedi dalle quattro di mattina. E ci riempirono di botte”.

De Luca è nato in provincia di Potenza, ha studiato al liceo classico e si è iscritto a Medicina prima di passare a Filosofia, tesi con Biagio De Giovanni. Scelse il Pci perché “Salerno era la città della ‘svolta di Salerno’. Con un forte filone amendoliano. Io ero imbevuto di Gramsci e Gobetti. Diciamo che pesarono la naja, le letture, il martirio di Allende ed esperienze come le sofferenze di mio padre in ospedale alle prese con la burocrazia. Il mio chiodo fisso”.

Politica che oggi sembra invece scegliere la mediocrità: “Con Berlinguer c’era una competizione interna per creare una classe dirigente. Ma oggi? I gruppi dirigenti per il 90% non rappresentano nulla nei territori. Estraneità totale alla militanza, alla fatica per la conquista del consenso. Vedo dirigenti sempre rilassati, sereni, la pelle morbida e vellutata. Come in vacanza”. E invece lui ha “sputato sangue. Mica ho preso i voti per il programma di partito. Il consenso lo hai se hai il rispetto della gente al di là della politica. Altrimenti ti buttano a mare”.

È stato responsabile economico e segretario provinciale del Pci, capogruppo in consiglio comunale, vice-sindaco e dal 93 sindaco di Salerno. È ormai tra i pochissimi governatori di sinistra, spesso e volentieri allo scontro aperto con il governo Meloni. “L’ultima truffa è questa dei 388 milioni alla Campania: son soldi del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che avanziamo! È da ottobre che dialoghiamo con pazienza francescana: ci han fatto perdere un anno sottraendo alla regione due miliardi per operazioni finte tipo la truffa di Bagnoli e costringendo noi ad eliminare progetti cantierabili domattina”.

Uno scontro esacerbato da un video rubato in cui si vedeva De Luca dare della str**za alla premier. “Cinquemila persone e 550 sindaci salgono a protestare a Roma contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi bloccati, chiedono per ore d’esser ricevuti, sono circondati da agenti in tenuta antisommossa come dei briganti, vanno a Palazzo Chigi e lo trovano sbarrato. E mentre siamo lì la Meloni manda a dire, razzista: ‘Vadano a lavorare!’. Ma vacci tu a lavorare”.