“Le telefonate con i boss stragisti. Indagine sul primo circolo forzista”. “Forza Italia e neofascisti. Ora la procura di Firenze allarga l’indagine sulle stragi”. “Stragi, i pm ritornano a caccia dei primi affari di Berlusconi”. I primi due titoli sono del quotidiano Domani, il terzo titolo è del Manette Daily meglio conosciuto come Il Fatto quotidiano. Sono i giornali che fanno da megafono all’inchiesta sulle stragi di mafia in corso da tempo alla procura di Firenze dopo che negli anni scorsi altri uffici giudiziari avevano archiviato l’ipotesi di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri come responsabili degli eccidi.
Morto Berlusconi il 12 giugno dell’anno scorso resta solo Dell’Utri, ma non è certo calata la determinazione dei pm del capoluogo toscano, ormai militanti del loro processo che con ogni probabilità mai si farà. Ma per archiviare c’è sempre tempo e intanto per allungare il brodo dei tempi dell’indagine crescono a dismisura i singoli filoni. Giovanni La Lia, fondatore dei club azzurri in Sicilia, è ora indagato per false informazioni ai magistrati. I pm lo hanno ascoltato due volte per capire le ragioni dei contatti con ambienti ritieni vicini agli stragisti. La Lia aveva detto ai carabinieri nel 1994 di aver conosciuto in Forza Italia Angelo Codignoni e Gianfranco Micciche’, conoscenze normali. Gioacchino Genchi ex consulente delle procure ora avvocato dichiarava che dal cellulare di La Lia si intrecciavano le triangolazioni verso coloro che sono chiamati in causa per le stragi. La Lia risentito nel 2022 dai pm diceva di non aver mai prestato il suo telefono a nessuno.
Si parla di tre telefonate tra il 10 e l11 dicembre del 1993 dal suo telefono a quello intestato a Costantino Taormina trovato in possesso di Francesca Butitta fidanzata di Filippo Graviano. il 27 gennaio del 1994. È il giorno dell’arresto a Milano di Filippo e Giuseppe Graviano fratelli condannati per le stragi. Poi le telefonate con Gaspare Spatuzza stragista prima di pentirsi e con Fabio Tranchina favoreggiatore di di Giuseppe Graviano anche lui oggi collaboratore di giustizia. Per i pm La Lia avrebbe mentito sui fatti ammettendo solo di essere cugino del mafioso di Misilmeri, Lietro Lo Bianco. La Lia parla di errori di digitazione o telefono clonato.
La procura ipotizza anche un ruolo della destra eversiva nelle stragi di mafia, altra ipotesi già esclusa dalle inchieste in passato. Resta sempre aperto il fascicolo su Salvatore Baiardo per calunnia ai danni del giornalista Massimo Giletti in relazione alla famosa e molto presunta foto che avrebbe ritratto Silvio Berlusconi con Giuseppe Graviano e il generale Delfino. E ancora i magistrati si arrovellano per stabilire “se vi siano stati innesti finanziari nelle società che hanno dato vita al gruppo Fininvest non riconducibili a soggetti giuridici individuati ovvero in contanti e comunque teoricamente opachi nel corso degli anni ‘70 e ‘80”.