Meloni e la 'bomba' di Sallusti
Vittimismo meloniano, Giorgia e Arianna vedono complotti di stampa e procure per il ruolo della “sorella d’Italia”
Politica - di Redazione
Fantapolitica di agosto, mischiata a quel classico vittimismo che è specialità della casa in Fratelli d’Italia. È la ricetta della “bomba giornalistica” lanciata da ‘Il Giornale’ di Alessandro Sallusti (edito da Antonio Angelucci, deputato della Lega) e rilanciata dalla grancassa mediatica del partito della premier Giorgia Meloni.
Perché nel mirino ci sarebbe, scrive Sallusti, addirittura la sorella Arianna Meloni, deus ex machina del partito che, secondo più articoli di stampa, avrebbe ormai un ruolo apicale nel decidere le prossime nomine di peso delle partecipate pubbliche, dalla Rai a Ferrovie dello Stato, pur non avendo alcun ruolo di governo.
Accuse che avevano spinto nei giorni scorsi Italia Viva a chiedere, prima attraverso la deputata Maria Elena Boschi e poi con la senatrice Raffaella Paita, spiegazioni al governo.
Il “complotto” contro Meloni
Troppo per la destra, troppo per Sallusti. Il direttore del quotidiano evoca uno scenario da complotto, una torbida macchinazione messa a punto da “un gruppo di giornali, noti non solo per il loro orientamento politico ostile al governo ma pure per una eccessiva e sospetta contiguità con le procure”. Obiettivo non la premier bensì la sorella Arianna Meloni, “da sempre di lei compagna nella lunga e fortunata avventura politica”.
Secondo Sallusti si scrive di Arianna Meloni “con morbosa insistenza non per raccontare dei fatti, ma per provare a determinarne uno. In altre parole, e fuori da giri di parole, preparare il terreno per portare la magistratura a indagare Arianna Meloni”.
Il presunto “traffico di influenze” di Arianna Meloni
Sallusti ipotizza anche il reato che potrebbe venire contestato alla sorella della premier, ovvero traffico di influenze, paradossalmente appena modificato e depotenziato proprio dall’esecutivo di Giorgia Meloni. Reato che per Sallusti “ben si presta ad accuse in mancanza di meglio o di prove, stante la sua aleatorietà”. Il direttore del Giornale denuncia che “c’è un lavoro di cesello, ogni giorno un tassello – confezionato a volte come retroscena, altre come indiscrezione, altre ancora come fonti che chiedono l’anonimato – viene offerto all’opinione pubblica per raccontare una Arianna Meloni indaffarata a fare e disfare le più delicate nomine di Stato, a piazzare amici e amiche a destra e a manca”.
Tanto basta ai colonnelli di Fratelli d’Italia per partire all’attacco. Il più duro è Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, secondo il quale “dietro a tutto questo potrebbe esserci il tentativo di inquinare la democrazia, condizionare, indebolire e ricattare il governo Meloni tramite questo colpo basso e surreale proprio ad Arianna”. L’obiettivo sarebbe quello di “provare a fermare le riforma, giustizia compresa, e magari fare rimettere le mani dei soliti lobbisti proprio su quelle nomine” sulle quali influirebbe, secondo i rumors delle ultime settimane, proprio la sorella della presidente del Consiglio.
Meloni e il paragone con Berlusconi
La stessa Giorgia Meloni, raggiunta dall’Ansa telefonicamente perché in vacanza in Puglia, aggiunge altro carico alle accuse di Sallusti. “Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su il Giornale. D’altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina senza trovare nulla per attaccarci”.
“Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo. Ma – aggiunge la premier – in fondo sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l’Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione”.
Le accuse di Renzi
Chi non ci sta a venir indicato quasi come mandante del complotto è Matteo Renzi, che con Italia Viva aveva puntato il dito contro la sorella della premier, chiedendo di riferire in Parlamento sul suo ruolo nelle nomine.
“Vi immaginate? Io che organizzo complotti assieme ai giudici (io!) perché arrivi un avviso di garanzia a una delle sorelle della Premier! E ovviamente da stamani quelli di Fratelli d’Italia rilanciano la notizia, a cominciare dal coordinatore Donzelli: segno evidente che è una strategia comunicativa preparata a tavolino”. Da qui la doppia ipotesi di Renzi: “O le sorelle Meloni sanno qualcosa che noi non sappiamo e allora questa uscita serve ad aprire una polemica preventiva che capiremo nei prossimi mesi oppure il ferragosto pugliese di Giorgia non è andato benissimo e qualche panzerotto è andato di traverso: dentro Fratelli d’Italia c’è troppo nervosismo”.
L’ex premier invita poi Meloni a “prendere le distanze da chi insulta e rispondere in parlamento nel merito alle nostre interrogazioni” e il direttore Sallusti a “smentire formalmente che ci sia un ruolo del sottoscritto o di Italia Viva in eventuali indagini giudiziarie su Arianna Meloni”.