Il pressing su Tel Aviv

Israele, Blinken dà l’ultimatum a Netanyahu: “Cessate il fuoco a Gaza ora”

Israele ha ribadito agli Usa l’apertura agli accordi di Doha ma nella sostanza Netanyahu vuol mantenere il controllo sui territori occupati

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

20 Agosto 2024 alle 08:00 - Ultimo agg. 20 Agosto 2024 alle 10:03

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Israele, Blinken dà l’ultimatum a Netanyahu: “Cessate il fuoco a Gaza ora”

Ultima chiamata per il cessate il fuoco. È il «momento di concludere» un accordo sul cessate-il-fuoco a Gaza e la restituzione degli ostaggi nelle mani di Hamas. È quanto ha detto al presidente israeliano Isaac Herzog dal segretario di Stato Usa Antony Blinken nel primo appuntamento dell’intensa trasferta in Medio Oriente. «Questo è un momento decisivo, probabilmente è la migliore, forse l’ultima opportunità per riportare a casa gli ostaggi, ottenere un cessate il fuoco e mettere tutti su un percorso migliore verso una pace e una sicurezza durature», ha dichiarato il capo della diplomazia Usa, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa France Presse. «È – ha aggiunto – il momento di concludere».

Blinken, secondo quanto riferisce il Guardian, ha anche detto che è «il momento di assicurarsi che nessuno prenda misure che potrebbero far deragliare questo processo. Stiamo lavorando per garantire che non ci sia escalation, che non ci siano provocazioni, che non ci siano azioni che in alcun modo possano allontanarci dal raggiungimento di questo accordo, o, per quella materia, che possano intensificare il conflitto in altri luoghi e a una maggiore intensità». All’inizio del suo incontro con Blinken, Herzog ha attribuito a Hamas la colpa per il fallimento nel raggiungere un accordo sugli ostaggi. «La gente deve capire che tutto inizia con il rifiuto di Hamas di andare avanti», ha detto Herzog citato dal Times of Israel, aggiungendo in ogni caso che «siamo ancora molto fiduciosi di poter andare avanti nei negoziati tenuti dai mediatori», ringraziando Stati Uniti, Egitto e Qatar per i loro sforzi.

Israele invierà i suoi principali negoziatori al summit del Cairo di questa settimana dove proseguiranno i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, al segretario di Stato americano, secondo quanto riporta la stampa israeliana. La squadra di negoziatori israeliani sarà composta dal capo del Mossad David Barnea, dal direttore dello Shin Bet Ronen Bar e dall’uomo addetto alla cattura degli ostaggi delle Idf, Nitzan Alon. Tutti e tre hanno preso parte ai colloqui svoltisi la scorsa settimana a Doha, in Qatar. Secondo quanto riferito dall’ufficio di Netanyahu, l’incontro è stato «positivo» e c’era una «buona atmosfera». Durante il colloquio, il premier ha ribadito l’impegno di Israele nei confronti della proposta statunitense presentata a Doha la scorsa settimana. La formula statunitense «tiene conto delle esigenze di sicurezza di Israele, su cui insiste fermamente», si legge nella nota.

Disponibilità formale, ma chiusure sostanziali. “Il primo ministro sostiene fermamente il principio secondo cui l’esercito rimarrà fisicamente sul corridoio di Filadelfia, al confine con l’Egitto, per impedire il rifornimento di armi ad Hamas”, ha detto il portavoce del governo David Mercer ai giornalisti a Gerusalemme. “I negoziati continuano”, ha affermato. “Stiamo lavorando per creare un accordo quadro basato sui principi presentati dagli Stati Uniti a maggio per far tornare a casa la nostra gente”, ha sottolineato Mercer. «Non c’è alcun progresso nei colloqui per il cessate il fuoco. La nuova proposta è considerata una concessione rispetto a quella americana del 2 luglio, che Hamas aveva accettato dopo le garanzie da parte dei mediatori e degli Stati Uniti». Lo ha detto il portavoce dell’ufficio politico di Hamas Moussa Abu Marzouk.

In una nota diffusa «dopo aver ascoltato i mediatori su quanto avvenuto nei colloqui a Doha», Hamas ha affermato che «Netanyahu sta ponendo nuove condizioni per sabotare i negoziati, tra cui il mantenimento del controllo sul Corridoio Filadelfia, sul valico di Rafah e sul Corridoio Netzarim». Secondo il movimento islamista, il premier israeliano «ha la piena responsabilità del deragliamento dell’accordo». Rimpallo di responsabilità. Il “gioco del cerino” in versione mediorientale. Un gioco di sangue. Per non dimenticare: sono 40.139 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre, e 92.743 i feriti. Sono i numeri del nuovo bilancio diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas.

20 Agosto 2024

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