La sorella della premier
Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida, c’è la separazione: l’addio dopo due figlie e 20 anni di relazione
Politica - di Carmine Di Niro
Il governo, in ruoli chiave o più “nell’ombra”, fa male alle relazioni in casa Meloni. Dopo la separazione tra la presidente del Consiglio Giorgia e il compagno e giornalista Mediaset Andrea Giambruno, questa volta è il turno della sorella Arianna, dirigente di primo piano di Fratelli d’Italia e compagna del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
La notizia è stata confermata dalla stessa Arianna Meloni in un colloquio col Foglio. I due non erano sposati ma stavano insieme da anni e hanno due figlie, Rachele e Vittoria: “Sì, è vero, non stiamo più insieme da un po’”, ha rivelato Meloni a Simone Canettieri.
La relazione tra Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida
“Per Lollo mi butterei nel Tevere, come si dice a Roma. Ci vogliamo bene, so quanto vale, conosco di che pasta politica sia fatto. È uno in grado di lavorare 500 ore al giorno. È una persona solida, onesta e con una grande preparazione. Il nostro progetto politico va avanti, i nostri rapporti personali sono ancora solidi, poi l’amore è un’altra cosa. L’affetto e la stima rimangono intatti. Per ora è così. E visto che sono affari nostri e ci sono tante persone che amiamo in mezzo, la finirei quei con la curiosità morbosa”, le parole di Arianna Meloni.
Le cronache raccontano che i due si sono conosciuti per la comune militanza nella destra missina post-fascista romana. La storia inizia 20 anni fa, come raccontato nel novembre 2022 da Arianna Meloni in un’intervista a Chi: “Ci siamo incontrati al partito e c’è stato un po’ di tira e molla. Poi sono arrivate le figlie. Le nozze? Vedremo”, disse all’epoca.
La presunta inchiesta su Arianna
Il colloquio è anche l’occasione per fare il punto sul “caso dell’estate”, ovvero il presunto scoop de Il Giornale sull’intenzione dei magistrati di indagare sulla sorella della premier per il suo ruolo nelle nomine nelle aziende pubbliche, dalla Rai e Ferrovie dello Stato.
Meloni non si sente come Berlusconi, paragone fatto dalla sorella-premier, come racconta lei stessa: “Nessuno si paragona a un grande statista come Berlusconi. Va bene le accuse di mitomania che traspaiono dal racconto che si fa di me, ma pietà! Ho un senso della misura”.
Su quanto scritto da Sallusti, secondo Arianna Meloni “prendeva spunto dal libro e dalle dichiarazioni di Luca Palamara, già membro del Csm, su un metodo che evidentemente esisteva, e non so se esista ancora. Speriamo di no, certo. E poi figuriamoci, provo a dirlo bene: lungi da me attaccare la magistratura. L’attacco semmai è nei confronti di un certo giornalismo che mi tira in ballo di continuo descrivendomi alle prese da due anni con nomine e trame di potere. Questo mi avvilisce”.