Per Teheran è “propaganda sionista”

Iran, repressione senza freni: attivista condannato a 12 anni per aver “corretto” un post di Khamenei sui social

Esteri - di Redazione

2 Settembre 2024 alle 16:53

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La Guida suprema iraniana Ali Khamenei
La Guida suprema iraniana Ali Khamenei

Un punto, in risposta ad un tweet della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, che gli è costata una condanna a 12 anni di reclusione.

È la sentenza per il blogger e attivista Hossein Shanbehzadeh, arrestato lo scorso giugno e oggetto di una condanna senza senso. La denuncia arriva dal suo avvocato, Amir Raesian: il verdetto emesso dalla Sezione 26 del Tribunale rivoluzionario di Teheran prevede cinque anni di carcere “per propaganda a favore del regime sionista”, quattro anni “per insulto al sacro”, un anno “per propaganda contro il sistema” e due anni e 50 milioni di toman di multa “per aver pubblicato menzogne”.

Si tratta di accuse a dir poco strumentali e false: Shanbehzadeh è stato arrestato lo scorso giugno dopo aver risposto con un innocuo punto a un post su X in cui Khamenei posava con la squadra nazionale di pallavolo e in cui mancava quel segno di punteggiatura. Un messaggio diventato virale, ricevendo più interazioni rispetto all’originale del leader sciita: non a caso la prima mossa era stata quella di far sospendere l’account di Shanbehzadeh, per poi accusarlo formalmente di spionaggio a favore di Israele.

Per il giornalista e attivista politica non si tratta della prima grana con la giustizia iraniana: nel 2019 fu condannato a sei anni di carcere per aver criticato il leader della Repubblica islamica, pena che non ha scontato.

Questa volta la situazione potrebbe essere diversa, con la Repubblica islamica che da tempo ha intensificato la repressione contro attivisti, giornalisti e comuni cittadini dopo le rivolte delle donne senza velo, ma anche per una situazione economica e sociale sempre più tesa. L’avvocato di Shanbehzadeh ha precisato che il condannato dovrà scontare una pena di cinque anni, la più lunga tra le pene per i reati di cui è accusato: l’editore e il suo legale dovranno a breve decidere se ricorrere in appello contro la sentenza di condanna.

Quella di Shanbehzadeh è solo l’ultima delle condanne politiche inferte dalla giustizia iraniana, completamente dipendente dal regime islamico: a maggio il regista Mohamad Rasoulof era stato costretto a fuggire dal Paese dopo essere stato condannato a otto anni di carcere, fustigazioni e confisca delle proprietà dei suoi film.

A giugno invece un tribunale rivoluzionario di Teheran aveva condannato la fumettista Atena Farghadani a sei anni di carcere per “propaganda contro la Repubblica islamica” e “insulto al sacro” per aver tentato di affiggere per strada un manifesto critico nei confronti del governo.

di: Redazione - 2 Settembre 2024

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