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Rigivan Ganeshamoorthy: chi è l’atleta paralimpico medaglia d’oro nel lancio del disco: l’incidente, la storia, la malattia, i record, l’intervista

FOTO DA RAI2

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Sulle Paralimpiadi cui sta partecipando Rigivan Ganeshamoorthy ha detto con ironia che questo mondo sta cominciando a piacergli, anche se “un po’ troppi disabili forse”. Ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi in corso a Parigi nel lancio del disco, stabilendo il nuovo record del mondo con un lancio di 27, 06 m. Ha battuto il primato precedente di 23,80 detenuto dal brasiliano Andre Rocha superandolo per tre volte in sei lanci nella stessa gara. Una performance dominante. E ha rilasciato un’intervista bellissima, spontanea, a Rai2.

Chi è Rigivan Ganeshamoorthy

Ganeshamoorthy ha 25 anni, è nato a Roma l’8 giugno 1999 da genitori originari dello Sri Lanka. A causa di una caduta nel 2019 è costretto sulla sedia a rotelle per una lesione spinale e dalla sindrome di Guillian-Barré, che gli limitano anche le facoltà respiratorie. È arrivato al lancio un po’ per caso. Aveva provato, durante al sua riabilitazione alla Fondazione Santa Lucia di Roma, con il basket, ma “era troppo faticoso per me”. Fino all’anno scorso praticava la scherma in carrozzina, è passato al lancio del disco e del giavellotto dopo aver parlato con un membro della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) mentre lavorava in un’officina meccanica.

Era soltanto alla sua terza gara internazionale nel lancio del disco. Ha già realizzato il record del mondo nel lancio del giavellotto (20,99 metri) e si è fermato a un centimetro dal record mondiale nel getto del peso (11,74), disciplina che non è presente ai Giochi. “Ho fatto … forse un Grand Prix, forse due. Boh”. Non ha mai partecipato a Europei o Mondiali.

La medaglia d’oro di Rigivan Ganeshamoorthy

“Al primo lancio avevo un po’ d’ansia, poi al momento che sali in pedana ti dimentichi di tutto”. Ha vinto la medaglia d’oro nella categoria F52, in cui gareggiano gli atleti in sedia a rotelle con ridotte capacità di movimento agli arti e al tronco. I suoi tre record del mondo sono ancora più clamorosi perché i lanci sono stati effettuati consecutivamente e non a turno come succede nella disciplina tradizionale. “Ancora devo realizzare l’importanza di questa medaglia d’oro”.

Ha dedicato la vittoria alla madre, alla sorella, alla fidanzata Alice, al personal trainer Enrico Ruffini, a Francesco Laversa, a Roberto Minetti, a Dragona, a Roma, al decimo Municipio, “al mio vicino che mi è venuto a trovare e mi ha dato la bandiera. Quella è la cosa più bella, l’amicizia, le persone che mi vengono a trovare, vale molto di più della medaglia d’oro. Questa medaglia è per tutta la Nazione italiana e per tutti i disabili”. Ha scelto di non gareggiare al lancio del giavellotto.