Ad aggiudicarsi il Leone d’oro all’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato The room next door di Pedro Almodóvar. La Mostra è organizzata al Lido di Venezia e tenutasi alla Biennale. Il Festival è il più antico al mondo nell’ambito cinematografico, fu fondato un anno dopo gli Oscar. È considerato il più importante in Italia e il secondo al mondo dopo Cannes. Negli ultimi anni i suoi premi hanno spesso anticipato quelli che sarebbero stati premiati agli Oscar.
The room next door è il primo lungometraggio in inglese del regista spagnolo, con protagoniste Julianne Moore e Tilda Swinton, sul tema dell’eutanasia. “Il mio film parla non solo della solidarietà senza limiti di Julianne ma anche della decisione di Tilda di terminare la sua vita quando questa le offre solo un dolore senza soluzione – ha detto Almodóvar dopo aver ricevuto il premio – Credo sia questo un diritto fondamentale di qualsiasi persona, non un tema politico, ma umano e chiedo a tutti i governi che si faccia una legge in merito. Se questo va contro a qualche credo o religione chiedo che rispettino e non intervengano nelle decisioni individuali: l’essere umano deve essere libero di vivere e di morire quando la vita diventa insopportabile”.
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La giuria e i premi al Festival del Cinema di Venezia
La giuria dell’80esima edizione del Festival di Venezia era presieduta dall’attrice francese Isabelle Huppert. Membri della giuria anche Giuseppe Tornatore Zhang Ziyu, Andrew Haigh, Agnieszka Holland, James Gray, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako e Julia von Heinz. “Il cinema è in gran forma, pensavo a come siamo fortunati, seduti su una sedia abbiamo il mondo davanti e parliamo di passato, presente e futuro”, ha detto la presidente di giuria.
Il regista statunitense Brady Corbet ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia per The Brutalist, ispirato alla storia dell’immaginario architetto ebreo ungherese Laszlo Toth, interpretato da Adrien Brody. Premi per miglior attore e miglior attrice, la famosa Coppa Volpi, a Vincent Lindon per Jouer avec le Feu e a Nicole Kidman per Babygirl. “Sono arrivata a Venezia per scoprire poco dopo che mia madre è mancata – il messaggio di Kidman letto sul palco in cui veniva spiegata la sua assenza – sono rimasta scioccata e sono dovuta tornare dalla mia famiglia. È incredibile questo momento, il mio cuore è a pezzi”.
A Maura Delpero il Gran Premio della Giuria per Vermiglio, una coproduzione italiana, francese e belga. La regista nel suo discorso ha ringraziato le istituzioni pubbliche che con i finanziamenti hanno permesso la realizzazione dell’opera e auspicato una sempre maggiore collaborazione tra cinema indipendente e fondi. Miglior sceneggiatura a Murilo Hauser e Heitor Lorega per Ainda Estou Aqui (con la regia di Walter Salles), ambientato durante la dittatura in Brasile negli anni ’70. Premio speciale della giuria ad April di Dea Kulumbegashvili, coproduzione francese e georgiana.
A Paul Kircher, per Leurs enfants après eux, il Premio Marcello Mastroianni al miglior attore emergente. Leone del futuro alla miglior opera prima a Familiar Touch di Sarah Friedland. Nessun premio al sequel di Joker. A Venezia anche la prima uscita in vesti ufficiali del neo ministro della Cultura Alessandro Giuli, giornalista che ha appena lasciato la guida della Fondazione Maxxi di Roma dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano.
I premi dell’80edizione del Festival di Venezia:
- Leone d’oro per il miglior film: The room next door di Pedro Almodóvar
- Gran premio della giuria: Vermiglio di Maura Delpero
- Leone d’argento per la miglior regia: The Brutalist di Brady Corbet
- Coppa Volpi alla miglior interpretazione femminile: Nicole Kidman per Babygirl
- Coppa Volpi alla miglior interpretazione maschile: Vincent Lindon per Jouer avec le Feu
- Miglior sceneggiatura: Murilo Hauser e Heitor Lorega per Ainda Estou Aqui
- Premio Marcello Mastroianni: Paul Kircher per Leurs enfants après eux
- Premio speciale della giuria: April, di Dea Kulumbegashvili
- Miglior film della sezione Orizzonti: The new year that never came, di Bogdan Mureșanu
- Premio Leone del futuro alla miglior opera prima: Familiar Touch di Sarah Friedland