“Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo. Tanti ricordi traumatici li ho rimossi. Sbagliando si impara, e per fortuna l’ho capito ora, non a 50 anni“, queste le parole di Achille Costacurta, 19 anni figlio di Martina Colombari e Alessandro Costacurta. Il giovane ha poi rivelato di aver trascorso due anni in comunità, a causa di alcuni problemi di dipendenza dalle droghe. Su questo il 19enne ha detto: “Fumavo tanto, ho provato tutto tranne l’eroina. Ora non mi drogo più“. Parole pronunciate in un video pubblicato e diventato virale su TikTok.
Chi è Achille Costacurta
Unico figlio dell’ex modella e Miss Italia e del calciatore del Milan, Costacurta è stato spesso al centro di polemiche e bufere mediatiche. Anche per questo, a volte, i genitori hanno evitato di esporlo su giornali e tv. Ma alcune vicende, anche di cronaca, non hanno potuto evitare il silenzio. Come quando, lo scorso aprile, il 19enne aggredì un vigile urbano a Milano, intervenuto per sedare una lite tra il giovane e un tassista. In realtà, a comunicare molto, è proprio lo stesso Costacurta attraverso i social.
Cosa ha fatto Achille Costacurta: i problemi del giovane
Proprio con i suoi canali il giovane ha sempre tenuto aggiornato i propri follower. Lo ha fatto quando ha partecipato a un’edizione della trasmissione Pechino Express. O quando si è fatto costruire una dentiera in diamanti. Altro episodio che ha fatto molto discutere. I genitori, Colombari e Costacurta, non hanno mai mancato di esprimere e manifestare il loro amore nei confronti del figlio, senza mai negare allo stesso tempo, le difficoltà avute durante la sua crescita.
La dentiera di diamanti, Pechino Express e il video su TikTok
Infine, l’esperienza al Sert in un centro penale di Parma che Costacurta ha promesso di raccontare nei dettagli scrivendo un libro: “Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30. Loro dal Sert prendevano 160 euro a persona e a noi davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e uno a cena, il ketchup e la maionese solo il sabato e la domenica, le bibite solo nei festivi. Il pomodoro che usavano per fare la pasta… perché io sono stato in cucina e nell’orto, poi però ho usato il trattore di notte e mi hanno tolto questa possibilità.
L’autobiografia
Non potevo uscire e non potevo fare nulla. Ci sono stato dai 15 ai 17 anni. Sveglia alle 7:30, se tu alle 7:45 non eri già a fare colazione avevi una sigaretta in meno, ne avevamo dieci al giorno. Se tutti i partecipanti non erano in fila, non facevano mangiare nessuno. Facevano arrabbiare tutti con chi sbagliava. Robe assurde. Era un posto gestito dalla chiesa. Però questa esperienza dura mi è servita, ma la mia testa è un po’ matta e ogni tanto ci ricasco“.