L'attacco ad Al Mawasi

Raid israeliano su Khan Younis, strage con 19 morti nella “zona umanitaria”: per l’IDF nascondeva un comando di Hamas

Esteri - di Redazione

10 Settembre 2024 alle 12:48

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Palestinians look at the destruction after an Israeli airstrike on a crowded tent camp housing Palestinians displaced by the war in Muwasi, Gaza Strip, Tuesday, Sept. 10, 2024. An Israeli strike killed at least 40 people and wounded 60 others early Tuesday, Palestinian officials said. Israel said it targeted “significant” Hamas militants, allegations denied by the militant group. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Palestinians look at the destruction after an Israeli airstrike on a crowded tent camp housing Palestinians displaced by the war in Muwasi, Gaza Strip, Tuesday, Sept. 10, 2024. An Israeli strike killed at least 40 people and wounded 60 others early Tuesday, Palestinian officials said. Israel said it targeted “significant” Hamas militants, allegations denied by the militant group. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Ancora distruzione e morte a Gaza. Nella notte tra lunedì e martedì l’esercito israeliano ha pesantemente bombardato con un attacco aereo l’area di Al Mawasi, una piccola città costiera nel sud della Striscia di Gaza, vicina a Khan Younis, dove da mesi hanno trovato rifugio migliaia di sfollati palestinesi.

Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, nel raid aereo 19 civili palestinesi sono morti, ma altre decine di persone, almeno 60, sono rimaste ferite: inizialmente le autorità della Striscia aveva parlato di 40 vittime, salvo poi rivedere al ribasso il bilancio. Il Ministero ha però aggiunto che il bilancio dell’attacco potrebbe aumentare, visto che ci sono anche 60 feriti.

Come sempre da Tel Aviv è arrivata la solita giustificazione: l’IDF ha confermato di aver attaccato la zona, specificando che l’obiettivo del raid era un centro operativo di miliziani Hamas che si nascondevano tra i civili.

Prima dell’attacco, hanno inoltre sottolineato le forze armate dello Stato ebraico, “sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l’uso di armi di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence”.

Precauzioni che evidentemente sono servite a poco: i primi resoconti dalla zona parlano di almeno 20 tende che hanno preso fuoco, con i missili piombati dai jet israeliani che hanno provocato crateri profondi fino a nove metri.

Al Mawasi da tempo ospita sfollati palestinesi perché indicata dall’esercito di Israele come “zona umanitaria sicura”, ovvero un luogo in cui almeno sulla carta l’IDF assicura di non attaccare militarmente, consentendo così ai civili di vivere in relativa sicurezza ma soprattutto di poter ricevere aiuti umanitari. Per questo la zona è oggi densamente popolata di civili in fuga dalle altre città della Striscia.

Hamas ha negato che nell’accampamento bombardato da Israele a Khan Younis ci fossero propri combattenti, così come sostenuto dall’esercito dello Stato ebraico. “Le accuse dell’occupazione sulla presenza di combattenti della resistenza – spiega una nota su Telegram – sono una palese menzogna”.

Pur essendo “zona umanitaria sicura”, Al Mawasi anche nel recente passato è finita sotto attacco: a luglio l’IDF aveva compiuto due attacchi che aveva provocato la morte di un centinaio di civili palestinesi. Quello più rilevante era avvenuto lo scorso 13 luglio, quando nel mirino era finita la villa di famiglia di Rafa Salameh, un comandante della Brigata Khan Yunis, una delle fazioni che compongono la Brigata al Qassam: in quel raid, secondo Israele, è morto Mohammed Deif, leader di al Qassam.

di: Redazione - 10 Settembre 2024

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