Il contagio

Dengue: primo caso autoctono in Italia nel 2024, disinfestazione e trappole per zanzare a Brescia

La nota dell'Ats: paziente in buone condizioni, non ha viaggiato all'estero. "Infezione da sospettare clinicamente, anche fuori dalle aree endemiche, quando ci sono sintomi sospetti"

News - di Redazione Web

12 Settembre 2024 alle 16:01

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A nurse takes a patient’s temperature as she screens for dengue at the Rodolpho Rocco Municipal Polyclinic in Rio de Janeiro, Brazil, Wednesday, Feb. 7, 2024. (AP Photo/Bruna Prado)
A nurse takes a patient’s temperature as she screens for dengue at the Rodolpho Rocco Municipal Polyclinic in Rio de Janeiro, Brazil, Wednesday, Feb. 7, 2024. (AP Photo/Bruna Prado)

Primo caso autoctono di Dengue in Italia nel 2024. È stato tracciato nell’area di Brescia. A dare la notizia l’Ats in una nota. Il paziente è in buone condizioni cliniche, il Comune di residenza del caso positivo è Ospitaletto. La Dengue non si trasmette da persona a persona, come ha chiarito l’Agenzia nella nota, il contagio avviene attraverso la puntura quindi le precauzioni e le indicazioni da seguire servono a difendersi per l’appunto dalla puntura. Il caso mette in allerta gli esperti. A inizio 2024 si era parlato molto della Dengue per la situazione emergenziale che era emersa in Sudamerica.

La dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4). È trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare, l’africana Aedes aegypti che noi in Italia non abbiamo. La zanzara tigre può essere un vettore. La malattia causa febbre nel giro di cinque o sei giorni dalla puntura di zanzara, febbre anche alta accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle. “Non esiste un trattamento specifico per la dengue – si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità – , e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane”.

“Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane”. L’Italia l’anno scorso ha approvato un vaccino contro la febbre dengue. Si legge nella nota dell’Agenzia di Tutela della Salute che il “10 settembre 2024 è stato confermato sul territorio di Ats Brescia un caso positivo di Dengue in una persona che non ha effettuato alcun viaggio all’estero, come rilevato dall’indagine epidemiologica effettuata: quindi si tratta di un caso ‘autoctono”.

Il caso di Dengue autoctono a Brescia

Per ragioni lavorative il paziente avrebbe frequentato i Comuni di Gussago e Monticelli. “Tutti e 3 hanno emesso e pubblicato le relative ordinanze per le azioni previste e hanno effettuato disinfestazioni con trattamenti larvicidi e adulticidi […] Sono state attivate tutte le iniziative di sanità pubblica previste dai protocolli nazionali e regionali”, continua l’Ats nella nota. “Il Dipartimento veterinario, in collaborazione con l’Izsler”, Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, “ha predisposto il posizionamento delle trappole di cattura delle zanzare per verificare l’efficacia della disinfestazione e per il monitoraggio entomologico”.

A sollevare dubbi sulla notizia Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. E non sul contagio ma sul dettaglio che si tratti del primo caso autoctono del 2024. “Eccolo il primo caso autoctono italiano di #dengue di questo 2024 – ha scritto sui social – Sarà veramente il primo o ce ne sono molti altri misconosciuti in altre aree del nostro paese? Ormai la dengue è una infezione da sospettare clinicamente, anche fuori dalle aree endemiche, quando ci sono sintomi sospetti!”.

12 Settembre 2024

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