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L’assurda vicenda di Mansour, scarcerato dal giudice viene arrestato per clandestinità: durante la detenzione non aveva rinnovato il permesso di soggiorno…

L’assurda vicenda di Mansour, scarcerato dal giudice viene arrestato per clandestinità: durante la detenzione non aveva rinnovato il permesso di soggiorno…

Dopo 6 mesi di reclusione, Mansour Doghmosh è uscito dal carcere di Rossano Calabro su disposizione del tribunale del Riesame dell’Aquila. Era stato arrestato a marzo e posto in custodia cautelare, insieme a un altro giovane palestinese, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale, a seguito di presunte azioni di resistenza nei Territori Occupati. La corte di Cassazione ha annullato il mandato di cattura e rinviato la decisione al tribunale del Riesame, che ha disposto l’immediata scarcerazione.

Come chiarisce la difesa, “l’accusa avrebbe dovuto dimostrare una partecipazione attiva in attentati di matrice terroristica, attività che non rientrano nella legittima difesa o nel diritto all’autodeterminazione dei popoli”. Mansour ha una moglie e tre figli piccoli.

Tutto bene quindi? Ha potuto riabbracciali? Non è così, perché appena scarcerato è stato prelevato dalle guardie e portato alla Questura di Cosenza, dove gli è stato notificato il provvedimento di “clandestinità”. Quindi è stato trasportato, con un viaggio massacrante, al Cpr di Ponte Galeria e qui imprigionato, perché il suo permesso di soggiorno è scaduto mentre era in prigione e – ovviamente – era impossibilitato a rinnovarlo trovandosi in stato di arresto.

Una vicenda assurda, non solo perché Mansour, dal punto di vista “tecnico-giuridico”, ha tutte le carte in regola per riottenere il permesso di soggiorno, ma perché potrebbe anche avanzare la richiesta di “asilo politico. Dove mai dovrebbe essere rimpatriato Mansour? In Palestina, dove da 11 mesi si sta consumando un genocidio che ha già provocato oltre 40mila morti palestinesi? Dove rischierebbe la detenzione politica in un carcere israeliano? Chiedo al Ministro Nordio – e lo farò con un’interrogazione – di intervenire per l’immediata liberazione di Mansour e il riconoscimento della protezione umanitaria per lui e per la sua famiglia.

*Parlamentare Avs