Il caso in Tunisia

Il regime di Saied colpisce ancora: in prigione l’avvocata che criticò Meloni

Una cosa appare urgentissima. Che la Presidente del Consiglio intervenga su Saied e lo convinca a fare scarcerare immediatamente l’avvocata che ha criticato lei e Saied. Ne va della dignità dell’Italia

Esteri - di Redazione Web

13 Settembre 2024 alle 09:57

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Il regime di Saied colpisce ancora: in prigione l’avvocata che criticò Meloni

Ieri l’avvocata Sonia Dahmenei è stata condannata a otto mesi di prigione dalla Corte d’appello di Tunisini. In primo grado era stata condannata a un anno. È in carcere da maggio. Le guardie l’erano andata a prendere nella sede centrale dell’associazione degli avvocati tunisina. In carcere l’avvocata ha subito trattamenti sia fisicamente che psicologicamente degradanti. Tra l’altro è stata costretta a indossare un velo bianco che è la divisa per le persone che hanno commesso (o sono accusate di avere commesso) reati sessuali.

Sonia Dahmane è molto nota in Tunisia perché è una avvocata che si è sempre occupata di difendere i migranti. È questa la ragione principale per la quale non piace al potere. In primavera aveva partecipato a una trasmissione televisiva nella quale aveva criticato il premier Saied e aveva anche sostenuto che le politiche di Saied sui migranti sono così dure solo per far piacere a Giorgia. Si riferiva a Giorgia Meloni e al piano Mattei. Per questa ragione è stata trascinata in carcere insieme ai due giornalisti che avevano partecipato con lei alla tavola rotonda in Tv che era finita sotto la lente del governo. Al processo, Sonia Dahmenei non ha fatto nulla per ammorbidire le posizioni del governo e dei giudici. Ha dichiarato: “ Non sono io, con i miei racconti, a danneggiare il prestigio della Tunisia. Siete voi a farlo con le vostre politiche ingiuste e repressive”. Diciamo che Sonia non ha mai perso neppure un grammo della sua dignità e della sua capacità di combattimento. E ora sta pagando.

In Tunisia, di innocenti in carcere, del resto, ce ne sono parecchi. Ad esempio i due che tentarono di candidarsi alle elezioni contro Saied. Il grado di democrazia sicuramente non è superiore a quello che c’è nella Russia di Putin. Però la Tunisia – che deporta nel deserto i migranti che riesce a catturare, e li lascia lì a morire di sole e di fame – è considerata dal governo Italiano come paese sicuro. Ora, al di là di tutte le polemiche possibili, una cosa appare urgentissima. Che la Presidente del Consiglio intervenga su Saied, sul quale risulta avere molta influenza, e lo convinca a fare scarcerare immediatamente l’avvocata che ha criticato lei e Saied. Ne va, ci pare, della dignità dell’Italia.

13 Settembre 2024

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