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Salvini e il caso Open Arms, la strategia per il processo: gazebo e parlamentari in tribunale, il congresso può aspettare

Salvini e il caso Open Arms, la strategia per il processo: gazebo e parlamentari in tribunale, il congresso può aspettare

L’effetto paradossale della richiesta di condanna a sei anni di reclusione della Procura di Palermo per Matteo Salvini per il caso Open Arms? Compattare la maggioranza attorno al suo vicepremier, con la premier Giorgia Meloni che si spinge a definire le richieste dei pm “incredibili” e “un precedente gravissimo”, ma anche rimandare la resa dei conti all’interno del Carroccio.

La strategia del ministro dei Trasporti e Infrastrutture è chiara: creare consenso, sfruttare l’onda mediatica del processo e della richiesta di condanna per compattare i ranghi.

La Lega si prepara infatti ad una offensiva mediatica: volantini e gazebo sparsi in tutta Italia almeno fino al prossimo 18 ottobre, data in cui la legale di Salvini, la parlamentare leghista Giulia Bongiorno, terrà la sua arringa difensiva. Quel giorno, spiega oggi il Corriere della Sera, tutti i parlamentari del Carroccio saranno convocati davanti al tribunale di Palermo.

Salvini che è pronto ad una offensiva all’esterno, ma anche all’interno del partito. Il segretario aveva infatti garantito ai suoi parlamentari un congresso entro la fine del 2024, un appuntamento in cui la leadership del vicepremier sarebbe stata in discussione alla luce dei risultati flop alle più recenti elezioni, con le Europee punto di svolta con Forza Italia capace di superare la Lega nei consensi, diventando la seconda forza di coalizione.

Secondo Repubblica il congresso verrà rimandato al 2025, un appuntamento a cui Salvini potrebbe non partecipare. “Tornerò a chiedere il mandato per consolidare il partito e riportare tutti voi e anche altri in Parlamento. Poi, però, nel 2027 sceglierete qualcuno dei tanti giovani in gamba che tra di noi ci sono. Perché io comincio a essere stanco”, avrebbe detto ai suoi Salvini.