Punto Nave
“Sulla Open Arms turisti avventati che mangiano i nostri gatti”: dritte per Giulia Bongiorno
Quanto alla mancata risposta del ministro alle ripetute richieste di sbarco, ricorderei che Salvini non ha grande dimestichezza con il proprio cellulare.
Cronaca - di Ammiraglio Vittorio Alessandro
Gentile avvocato Giulia Bongiorno, conosco la sua qualità professionale (segnata, però, da qualche imprudenza: una volta, forse per scherzo, in uno studio televisivo mi chiese di entrare a far parte del suo staff, e scherzosamente risposi), ma ugualmente mi azzardo a proporle qualche spunto per l’arringa, certamente perfetta, che si accinge a svolgere in difesa di Salvini nel processo Open Arms.
- Contrastare in punta di diritto la requisitoria del pm, facendo perno sul fatto che essa altro non è che un attacco politico della sinistra al ministro.
- Evidenziare che le direttive internazionali sul soccorso in mare (nonché la stessa Costituzione) sono norme ormai polverose, purtroppo impermeabili all’imperativo attuale di difendere i confini e le nostre migliori radici.
- Riguardo ai fatti contestati, sottolineare che le riprese tratte dal sottomarino dimostrano che Open Arms abbia forzosamente interrotto una gita di piacere.
- Rimarcare che, in assenza di quel discutibile intervento, una motovedetta libica avrebbe certamente riportato a casa gli avventati turisti, dopo averli opportunamente rifocillati.
- Argomentare che un viaggio da Lampedusa ad Algeciras – 3600 chilometri sotto il sole cocente e con mare agitato – avrebbe tutt’al più arricchito la loro vacanza.
- Segnalare che, tra gli occupanti del barcone, non v’erano terroristi o elementi pericolosi, come ha ammesso la ministra Trenta, ma che comunque gli immigrati mangiano i nostri animali domestici.
Quanto alla mancata risposta del ministro alle ripetute richieste di sbarco, ricorderei che Salvini non ha grande dimestichezza con il proprio cellulare.
Con ogni doveroso riguardo, suo eccetera.