La guerra ibrida continua
Israele colpisce ancora Hezbollah: scoppiano i walkie-talkie dopo i cercapersone, tutto il Medio Oriente rischia di esplodere
Almeno tre morti. Il giorno prima 12 persone, tra cui due minori, erano rimaste uccise e 2800 ferite nell’esplosione simultanea dei cercapersone in possesso di esponenti del movimento sciita, che minaccia: “Risponderemo”. Americani informati a cose fatte
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
È solo l’inizio di una guerra che rischia di far esplodere la polveriera mediorientale. Più ancora di Gaza. Il Libano. Le esplosioni simultanee di cercapersone martedì in Libano hanno provocato 12 morti e circa 2.800 feriti, ha detto ieri il ministro della Sanità libanese Firass Abiad. Dopo aver consultato tutti gli ospedali, il bilancio ammonta ora a 12 morti, e ci sono “tra 2.750 e 2.800” feriti, ha dichiarato Abiad in una conferenza stampa. Alcune persone ferite nella Bekaa (est) “sono state trasferite nella vicina Siria”, mentre “altre saranno evacuate in Iran”, ha aggiunto.
Tra i civili uccisi, il governo ha reso noto che ci sarebbero anche due minori e una donna. Si tratta di Fatima Abdallah, 10 anni, della regione di Baalbeck, e di Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. “La piccola – racconta il giornalista Fady Noun – all’agenzia Sir – è morta perché aveva il cercapersone del papà quando è esploso”. La donna invece era un’infermiera che è stata colpita mentre lavorava in un ospedale nella regione di Baalbeck. I cercapersone di cui erano in possesso gli esponenti di Hezbollah colpiti nell’attacco di ieri hanno emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima di esplodere. Lo riferisce al New York Times un membro del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, secondo il quale i dispositivi hanno emesso un segnale di circa 10 secondi, durante i quali i possessori li hanno avvicinati al volto per cercare di leggere il messaggio. In particolare, secondo la stessa fonte, il cercapersone dell’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amini ha emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima che il diplomatico lo prendesse e venisse investito dall’esplosione.
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Israele ha deciso di far esplodere i cercapersone dei membri di Hezbollah in Libano e Siria per timore che la sua operazione segreta potesse essere scoperta dal gruppo. Lo scrive Axios citando tre funzionari statunitensi. “È stato un momento use it or lose it”, ha detto un funzionario statunitense descrivendo il ragionamento che Israele ha comunicato agli Stati Uniti in merito alla tempistica dell’attacco. Un ex funzionario israeliano a conoscenza dell’operazione ha detto che i servizi segreti israeliani avevano pianificato di usare i cercapersone con trappole esplosive come colpo di apertura a sorpresa in una guerra totale per cercare di paralizzare Hezbollah.
Ma negli ultimi giorni, i leader israeliani hanno iniziato a preoccuparsi che Hezbollah potesse scoprire i cercapersone manomessi, scrive ancora Axios. Il premier Benyamin Netanyahu, i suoi ministri e i capi delle Idf e intelligence hanno deciso di usare il sistema ora piuttosto che correre il rischio che venisse scoperto da Hezbollah, ha detto un funzionario statunitense. Secondo il quotidiano newyorkese, gli esplosivi sono stati piazzati accanto alla batteria di ogni cercapersone ed è stato inserito un interruttore per causare le esplosioni a distanza. I dispositivi sono stati fatti esplodere simultaneamente con un messaggino. Secondo quanto riferito dalla Cnn, le esplosioni sono state il frutto una operazione di Mossad ed esercito israeliano. Un cercapersone è esploso perfino nell’entourage del capo supremo, Hassan Nasrallah, “ma lui è illeso”. “Risponderemo presto — avverte un suo consigliere, Hussein Khalil —. Questi sono crimini commessi contro tutti i cittadini libanesi. Adesso, dal Libano, il nemico deve aspettarsi qualsiasi cosa”.
La guerra ibrida continua. Almeno tre persone sono morte ieri a Sohmor, nella valle della Beqaa, in Libano, a causa dell’esplosione di ricetrasmittenti attribuite a membri del movimento sciita filoiraniano Hezbollah. Lo riferisce l’agenzia di stampa libanese Nna. Secondo quanto dichiarato al sito d’informazione statunitense Axios da due fonti a conoscenza della questione, Israele ha fatto esplodere oggi migliaia di ricetrasmittenti «personali» di membri di Hezbollah in Libano. Le ricetrasmittenti «erano state preventivamente dotate di trappole esplosive dai servizi segreti israeliani e poi consegnate a Hezbollah come parte del sistema di comunicazione di emergenza» del gruppo, che «avrebbe dovuto essere utilizzato durante una guerra con Israele», secondo le stesse fonti. Un’esplosione è stata registrata anche durante il funerale del figlio del deputato Hezbollah Ali Ammar, che era in corso nel sobborgo meridionale di Beirut.
Hashem Safi al-Din, uno dei leader di Hezbollah, ha affermato che «stiamo affrontando una nuova fase» di attentati. Una fonte della sicurezza, citata da Al Arabiya, ha spiegato che i dispositivi di comunicazione esplosi ieri in tutto il Libano erano walkie talkie e radio portatili che erano stati acquistati 5 mesi fa quasi contemporaneamente ai cercapersone esplosi martedì. Gli Stati Uniti «non erano a conoscenza né sono coinvolti» nelle esplosioni di cercapersone avvenute ieri in Libano, per le quali Hezbollah e il Libano hanno accusato Israele. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, parlando in Egitto. «Stiamo ancora raccogliendo le informazioni e i fatti» e «restiamo molto chiari sull’importanza che tutte le parti evitino qualsiasi passo che possa ulteriormente inasprire il conflitto a Gaza», ha aggiunto. Non è la prima volta che le autorità israeliane hanno informato Washington a giochi (di guerra) fatti.
Intanto, il capo del Comando settentrionale delle forze di difesa israeliane, generale Ori Gordin, ha dichiarato che l’esercito è determinato a cambiare la situazione della sicurezza al confine con il Libano il prima possibile, nel contesto di crescenti tensioni con Hezbollah. Lo riferisce l’Idf. «La missione è chiara: siamo determinati a cambiare la realtà della sicurezza il prima possibile. L’impegno dei comandanti e delle truppe qui è completo, con la massima prontezza per qualsiasi compito che sarà richiesto», ha detto Gordin. I media israeliani riferiscono che Israele sta schierando la sua 98esima Divisione nel nord del paese, più vicino al confine con il Libano. Haaretz riferisce che lo schieramento ha lo scopo di «impedire un attacco su vasta scala» da parte di Hezbollah nel nord. Si ritiene che la divisione abbia tra 10.000 e 20.000 soldati. La guerra ibrida continua. Quella sul campo è dietro l’angolo.