L'atteso discorso in tv
Attacchi a Hezbollah con cercapersone e walkie talkie, il leader Nasrallah: “Israele ci ha dichiarato guerra”
Il leader di Hezbollah ha fatto il suo atteso discorso televisivo: “Colpo senza precedenti, sarà punito”, ma per ora nessuna escalation militare
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
L’ammissione: «Non c’è dubbio che abbiamo subito un duro colpo che non ha precedenti nella nostra storia… questo livello di criminalità forse non ha precedenti nel mondo». La minaccia: “Israele ha violato tutte le linee rosse facendo detonare migliaia di cercapersone, ha colpito volontariamente 5000 persone. Anche se non sono morte tutte c’è una situazione disperata negli ospedali. Questo gesto è un atto terroristico, è stato un massacro che si aggiunge ad altri massacri degli ultimi decenni. Quello d’Israele è una dichiarazione di guerra. Abbiamo subito un colpo molto duro, un attacco senza precedenti, ma questo è lo stato di guerra. Attraverso questa esperienza e i suoi insegnamenti saremo più forti e più potenti’’. Così parlò Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, il Partito di Dio libanese, nel suo atteso discorso televisivo.
Hezbollah, annuncia Nasrallah, indagherà sulle aziende coinvolte nella produzione e nella vendita dei cercapersone esplosi ieri e martedì, nonché sulle modalità della loro distribuzione. I walkie talkie, ha poi aggiunto, sono esplosi ‘«negli ospedali, nelle farmacie, nei nosocomi, nei mercati, nei negozi, nelle case, nelle auto e nelle strade dove si trovavano molti civili insieme a donne e bambini». Ed ancora: “Israele ha colpito in aree affollate di civili come ospedali, supermercati, luoghi pubblici. Voleva uccidere 5mila persone in due minuti. Ma visto che molti dispositivi erano spenti, non funzionanti o non distribuiti, il bilancio è stato più basso”, ha accusato il leader degli Hezbollah libanesi Hassan Nasrallah nel suo discorso trasmesso in tv. E poi: «Non abbiamo ancora finito di contare le nostre vittime, tra morti e feriti».
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Fonti vicine a Hezbollah hanno riferito alla tv saudita al Hadath che mesi fa il gruppo fondamentalista ha ricevuto un carico che includeva IC-V82 e cercapersone da due fonti diverse: “Gli apparecchi esplosi mercoledì erano in possesso di membri incaricati di organizzare eventi religiosi (Ashura), cerimonie commemorative e funebri, a differenza dei cercapersone che erano nella disponibilità di quadri, leader di partito e altri membri dell’organizzazione. Ciò che è accaduto martedì e mercoledì incontrerà la giusta punizione e una resa dei conti difficile, e non parlerò di tempo o luogo”, scandisce il leader degli Hezbollah libanesi, ribadendo di fatto che il Partito di Dio non intende per il momento annunciare un’escalation militare con Israele. Con effetto mediatico, Nasrallah si rivolge direttamente alle autorità israeliane: “Dico a Netanyahu, a Gallant e all’esercito israeliano, non riuscirete a riportare gli sfollati nel nord. L’unica soluzione è fermare l’aggressione contro il popolo di Gaza. Né l’escalation militare, né gli omicidi, e nemmeno la guerra totale riporteranno i coloni e i residenti nelle loro case!”.
Mentre Nasrallah parlava, le forze di difesa israeliane (Idf) annunciavano che erano in corso un’ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, con l’obiettivo di indebolire il gruppo terroristico che oggi ha lanciato continui raid sulla Galilea. «L’organizzazione terroristica Hezbollah ha trasformato il Libano meridionale in una zona di guerra e per decenni ha armato le case dei cittadini, scavato tunnel sotto di esse e li ha usati come scudi umani», afferma l’Idf. I media libanesi riferivano di massicci attacchi aerei israeliani nei pressi di Deir Qanoun al-Nahr, nel distretto di Tiro.
Dalla cyberguerra alla guerra totale. Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha tenuto una valutazione e approvato i piani di battaglia per il fronte settentrionale. L’annuncio dell’esercito sancisce questo passaggio. Le sirene d’allarme sono state attivate di continuo ieri, praticamente ogni venti minuti, in Galilea per il lancio di razzi e droni dal Libano, come mostra la bacheca dell’esercito israeliano (Idf). In mattinata l’Idf aveva reso noto che diversi droni carichi di esplosivo hanno colpito la comunità settentrionale di Yàara, nella Galilea occidentale, ferendo otto civili. Altri ordigni hanno colpito la comunità settentrionale di Beit Hillel, nei pressi di Kiryat Shmona causando incendi. La Terza guerra in Libano è iniziata.