Punto Nave

Salvini colpevole di omissione di soccorso: fatti e trattati smentiscono le sue grida

Il ministro se ne è reso responsabile non accogliendo le ripetute richieste di assegnazione del porto di sbarco, mentre la situazione a bordo degenerava e si succedevano gli interventi di evacuazione dei casi gravi.

Cronaca - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

20 Settembre 2024 alle 16:00

Condividi l'articolo

Salvini colpevole di omissione di soccorso: fatti e trattati smentiscono le sue grida

Non penso tanto al numero di anni di carcere che potrebbero essere imposti a Salvini: a differenza di lui – principe delle sbarre e del “buttare le chiavi” – non amo le prigioni se non come male estremo ed occasione di recupero alla società. Credo piuttosto nello stigma, nel biasimo che rimane insegnamento per il condannato e per ognuno.

Processo Salvini: la requisitoria del pm

La requisitoria svolta dal pubblico ministero di Palermo, durata ben sette ore, è un documento preciso, completo nei riferimenti normativi e perentorio nel richiamo ai principi non negoziabili della tutela dei diritti umani e della inderogabilità del soccorso in mare. A Salvini, che per molti giorni ha trattenuto 148 naufraghi sul ponte della Open Arms, vengono contestati il sequestro di persona (con l’aggravante dei molti minori coinvolti) e il rifiuto continuato di atti d’ufficio. Tale diniego ha dato luogo, sotto il profilo marittimo, a una vera e propria omissione di soccorso. Il ministro se ne è reso responsabile non accogliendo le ripetute richieste di assegnazione del porto di sbarco (ne ho contate almeno otto: 2 agosto e poi i successivi giorni 4, 6, 7, 14, 15, 16 e 19 ), mentre la situazione a bordo degenerava e si succedevano gli interventi di evacuazione dei casi gravi.

Avrebbe dovuto, piuttosto, dichiararsi l’evento Sar e il non averlo fatto, con conseguente mancata assegnazione del POS (che del soccorso in mare costituisce la necessaria conclusione) costituisce, appunto, un particolare profilo omissivo. Con tale comportamento Salvini, come ha giustamente sottolineato il pubblico ministero, ha contravvenuto al suo stesso decreto “Sicurezza bis” del giugno 2019: solo nell’anno successivo, infatti, il governo negherà riconoscimento istituzionale alle navi Ong reduci da soccorsi in acque SAR straniere senza il coordinamento italiano. A firmare il decreto del 2020 sarà la compostissima Luciana Lamorgese, ministra del governo Conte II.

20 Settembre 2024

Condividi l'articolo