L’Arena Flegrea era piena per un concerto durato circa tre ore, dove Edoardo Bennato ha raccontato se stesso con le proprie canzoni. I più grandi successi del rocker napoletano nato a Bagnoli, suonati con il Quartetto d’Archi Flegreo prima e la sua band poi. Per una serata dove il rock e il blues hanno divertito e scatenato il pubblico. Quest’ultimo, forse, non si aspettava così tante sorprese. Perché Bennato, oltre a dividere il live show in tre sessioni (acustica con il quartetto, da solista e con il gruppo composto da bravissimi musicisti) ha omaggiato Enzo Tortora (con La calunnia), Fabrizio De Andrè e fatto rivivere il suo alter ego, altrettanto amato dai suoi fan: Joe Sarnataro.
Edoardo Bennato in concerto a Napoli all’Arena Flegrea
Testi e musica militanti, tematiche sociali e dedicate agli ultimi. Protagonisti Napoli e gli esseri umani. In fila per tre, L’isola che non c’è, Cantautore, Canzonette, Il gatto e la volpe, La torre di Babele, Mangiafuoco, A Napoli 55, Viale Augusto, Nisciuno, Le ragazze fanno grandi sogni, Capitan Uncino, Italiani, Nisida. Sono solo alcuni dei brani eseguiti da Bennato.
Il quartetto d’archi, Joe Sarnataro e l’emozionante duetto con il fratello Eugenio
Ma il momento più emozionante è stato quello del duetto con il fratello Eugenio. L’arrivo di Eugenio Bennato è stato anticipato dalla canzone Rinnegato, che Edoardo aveva scritto proprio rivolgendosi al fratello più grande. Eugenio ha suonato Mediterraneo prima di cantare insieme a Edoardo sulle note di Venderò. “Non è la prima volta che Edoardo ed io suoniamo insieme – ha detto Eugenio al pubblico – Ma è la prima volta che lo facciamo per il nostro fratellino, Giorgio che non c’è più. Era il terzo, il più piccolo di noi tre ma per certi versi era il più grande“. E così è andato in scena il ricordo di Giorgio Bennato, scomparso lo scorso gennaio.