Nel corso dell’incontro, l’Unione delle Camere penali ha rappresentato l’assoluta urgenza di un adeguato intervento che riduca il numero dei detenuti, riportandolo nei limiti dei posti disponibili. Le attuali condizioni incidono fortemente sulla dignità delle persone detenute, impedendo di fatto ogni attività trattamentale e, dunque, frustrando la stessa finalità rieducativa della pena. Il Ministro, nell’ambito del lungo incontro durato oltre un’ora e mezza, ha illustrato le linee di intervento in corso di attuazione del governo che, seppure articolate e finalizzate ad un riassetto organico del sistema carcerario, non sono parse idonee ad incidere nel breve periodo ed hanno lasciato gli interlocutori fermi sulle rispettive posizioni.
È stato poi affrontato il tema della separazione delle carriere, rispetto al quale il ministro ha ribadito il proprio impegno e quello del governo ad una rapida trattazione, e quello delle prossime riforme del codice rito, che riguarderanno le misure cautelari personali, anche in un’ottica deflattiva carceraria, la limitazione delle intercettazioni e la disciplina del captatore informatico, in relazione alla tutela del domicilio digitale ed in particolare delle comunicazioni.
Tra i temi trattati vi è stato anche quello dello stato di avanzamento dei lavori della commissione Mura per la riforma del codice di rito e dell’Osservatorio permanente per l’uso dell’intelligenza artificiale istituita presso il ministero della Giustizia, rispetto alla quale il ministro ha condiviso l’opportunità di riconoscere un ruolo attivo all’Unione, affinché offra il proprio contributo circa le peculiarità del processo penale. Il colloquio si è concluso con l’impegno condiviso di fissare un nuovo incontro a breve, al fine di mantenere aperto un dialogo aperto e costruttivo che tenga conto delle istanze dell’avvocatura penale nell’attuazione delle numerose riforme in corso di approvazione.