Aveva 93 anni

È morto Glauco Mauri: addio al decano del teatro, attore e regista protagonista sul palcoscenico per mezzo secolo e più

Era nato a Pesaro. Aveva studiato all'Accademia Silvio D'Amico, fondato la Compagnia dei Quattro e la Mauri Sturno. Era stato annullato un suo spettacolo in questi giorni al Vascello a Roma

Cultura - di Redazione Web

29 Settembre 2024 alle 18:12

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FOTO DA IMAGO SERGIO OLIVERIO
FOTO DA IMAGO SERGIO OLIVERIO

Decano del teatro, da attore e da regista, Glacuco Mauri ha vissuto e animato il palcoscenico dal Dopoguerra fino a oggi. Un’epoca, anzi più di un’epoca. Un’era. Aveva 93 anni, ne avrebbe compiuti 94 il primo ottobre, è morto a Roma nella notte tra il 28 e il 29 settembre. Doveva partecipare a uno spettacolo al teatro Vascello di Roma in questi giorni, l’evento era stato annullato.

Mauri aveva cominciato a recitare nell’adolescenza, era nato a Pesaro nel 1930. Gli studi all’Accademia Nazionale d’arte drammatica diretta da Silvio D’Amico, aveva avuto per maestri Orazio Costa e Sergio Tofano. Aveva fondato la Compagnia dei Quattro nel 1961 con Valeria Moriconi, Franco Enriquez ed Emanuele Luzzati. E nel 1985 la Compagnia Mauri Sturno con il collega Roberto Sturno, morto nel 2023. Al Vascello avrebbe dovuto recitare il De Profundis, di Oscar Wilde, prima che la sua indisposizione facesse saltare l’evento.

Chi era Glauco Mauri

Mauri ha portato in scena opere di Shakespeare, di Pirandello, di Molière, di Dostoevskij, di Goldoni. Oltre al palcoscenico anche il grande schermo, con parti in film anche molto importanti, cult come Profondo Rosso di Dario Argento, Ecce Bombo di Nanni Moretti, La Cina è vicina di Marco Bellocchio. Aveva lavorato anche per il servizio pubblico. Per il piccolo schermo in commedie, tragedie classiche e sceneggiati e per la radio sia nella compagnia di Radio Roma che in quella di Milano.

“Questo impasto di luce di fango, di ironia e di comicità che è l’uomo”, aveva detto in un’intervista a RaiNews dell’essere umano presentando quattro atti unici con Pirandello e Checov. “Preferisco Checov, racconta con leggerezza anche i drammi della vita. Pirandello invece graffia. La tenerezza e il grottesco diventano poesia”. Con il giornalista Marco Tesei aveva pubblicato un libro in cui ripercorreva la sua carriera e raccontava la sua idea del teatro e dello spettacolo.

29 Settembre 2024

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