La giustizia riparativa è una delle discipline di saperi che si stanno ampliando maggiormente ed è il più nuovo di tutti gli sviluppi dell’ambito giuridico. Ed è proprio la giustizia riparativa a essere scelta tra le materie premiate dalla Fondazione internazionale Balzan che ha attribuito il prestigioso premio a John Braithwaite, professore emerito dell’Australian national University “per il suo contributo allo sviluppo teorico e alla diffusione della prassi della giustizia riparativa contemporanea, per il suo impegno a servizio delle istituzioni e della costruzione sociale, per il suo lavoro di alta divulgazione scientifica ed editoriale, per la sua dedizione alla crescita culturale delle più giovani generazioni nei valori della giustizia riparativa”.
La giustizia riparativa nasce dalla constatazione che il reato è esercizio di potere, di sopraffazione sulla vittima, è un’azione violenta che provoca una ferita molto spesso fisica, ma anche materiale e morale quando è proprio la giustizia ad avere il compito di innescare un processo di guarigione. Per questo motivo la giustizia riparativa si affianca alla giustizia tradizionale che si amministra nei tribunali, manifestandosi nella rappresentazione dell’incontro, che ne è un punto cardine. Un incontro che è liberamente accettato al momento opportuno tra le vittime e i difensori, ed eventualmente da altre persone significative per gli uni e per gli altri.
Con l’aiuto di un mediatore si affrontano domande molto semplici ma decisive per le persone coinvolte: Cos’è accaduto? Perché quel fatto? Quali persone sono state colpite? Perché proprio loro? Cosa si può fare per dare prospettive future a tutti i soggetti coinvolti? La giustizia riparativa non va quindi confusa con un atto di clemenza, perché essa richiede al difensore di assumersi tutte le proprie responsabilità davanti alle vittime e alla comunità coinvolta. “Reintegrative shaming” è il concetto elaborato da John Braithwaite che riassume perfettamente questa tipologia di approccio. Trent’anni di pratica della giustizia riparativa contemporanea e di studi su di essa mostrano che questi incontri danno un grande sollievo alle vittime, permettendo un’idea di ristoro. Ed è importante sottolineare come questo approccio permetta una significativa diminuzione della recidiva attraverso la reintegrazione sociale degli offensori.
John Braithwaite è uno dei fondatori degli studi e della prassi della giustizia in epoca contemporanea, senza le sue opere la giustizia riparativa non avrebbe guadagnato né la necessaria credibilità accademica, né la fiducia delle Istituzioni internazionali che ora la promuovono e la supportano a ogni livello. Alcuni dei suoi concetti sono divenuti di dominio generale, in particolare l’idea di “Responsive regulation”, che allude a una forma di regolamentazione responsiva che sa valorizzare i comportamenti positivi dei consociati che, fin dall’inizio o a valle di un illecito, decidono di osservare volontariamente le regole. L’ampiezza delle pubblicazioni di Braithwaite è sconfinata sia per interessi coltivati, sia per il numero di volumi e di articoli pubblicati, ma soprattutto è ampia la comunità di studiosi e di giovani generazioni che in tutto il mondo diffondono la cultura e gli studi sulla giustizia riparativa.
Braithwaite non si è mai chiuso nella sua torre d’avorio, ha speso moltissime energie nella costruzione di realtà sociali e di una società civile dove la giustizia riparativa potesse essere praticata. Ha contribuito in modo decisivo a sorreggere questa prassi sociale con un’architettura normativa istituzionale riconosciuta e che potesse dare vita a un sistema complementare alla giustizia tradizionale. Negli anni più recenti si è sviluppata la riflessione su questo ambito in relazione ai grandi problemi della nostra epoca: sostenibilità, guerra, pace, cambiamento climatico, finanza, salute; e lo ha fatto con il pensiero rivolto ai grandi conflitti del nostro tempo. Merita una particolare sottolineatura il progetto di Braithwaite: Peacebuilding compared che studia i grandi conflitti di oggi e i processi di ripristino della pacificazione, per mettere in evidenza gli elementi di successo, anche a fronte dei grandi conflitti armati che affliggono il nostro tempo. La giustizia riparativa è una strada fruttuosa e semplice, percorribile sia per i grandi dilemmi del nostro tempo, sia per piccole ma brucianti conflittualità che affliggono la vita quotidiana di ognuno.