Il conflitto in Medio Oriente

Israele bombarda Beirut, obiettivo il cugino e possibile successore di Nasrallah in Hezbollah: giallo sulle sue condizioni

Esteri - di Redazione

4 Ottobre 2024 alle 11:02

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Israele bombarda Beirut, obiettivo il cugino e possibile successore di Nasrallah in Hezbollah: giallo sulle sue condizioni

Dopo Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah assassinato in un raid su Beirut venerdì scorso, l’esercito israeliano non molla la presa. In un pesante bombardamento sulla capitale del Libano avvenuto intorno alle 23 di mercoledì, l’IDF ha nuovamente colpito Dahieh, quartiere nella periferia meridionale con una forte presenza del gruppo politico e militare libanese Hezbollah.

Israele punta al cugino di Nasrallah

Se non è chiaro quante siano le vittime e quanti danni siano stati causati, sembra più evidenti chi fosse l’obiettivo: secondo plurime fonti citate da New York Times e Axios nel mirino di Israele c’era Hashem Safieddine, cugino di Nasrallah e considerato da molti analisti come un possibile successore dello scomparso leader del Partito di Dio, che aveva guidato per oltre 30 anni.

Non si sa ancora se Safieddine, che probabilmente stava partecipando a una riunione con altri ufficiali del gruppo, sia sopravvissuto all’attacco. Hezbollah ha affermato alla testata L’Orient-Le Jour di non avere ancora “alcuna informazione” sulla sorte di Safieddine.

Ufficialmente l’IDF giovedì mattina ha rivendicato di aver colpito nella notte tra mercoledì e giovedì oltre 200 obiettivi in tutto il Libano, fra cui degli uffici pubblici a Bint Jbeil, una grossa città nel sud del paese, dove sono state uccise 15 persone che secondo Israele erano membri di Hezbollah.

A Teheran la preghiera di Khamenei per Nasrallah

A diverse migliaia di chilometri dal Libano, a Teheran, si commemora proprio lo scomparso leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.

Migliaia le persone giunte alla moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro della capitale per questo ma soprattutto per assistere al sermone della Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Una occasione a suo modo “unica”: sarà infatti il primo sermone di Khamnei da cinque anni a questa parte.

Parlando nel suo breve discorso in piedi, tenendo un fucile accanto, l’ayatollah ha sottolineato che “il nemico dell’Iran è il nemico della Palestina, del Libano, dell’Iraq, dell’Egitto, della Siria e dello Yemen. Il nemico è lo stesso e i suoi metodi sono diversi nei diversi Paesi”, con chiaro riferimento ad Israele.

La Guida Suprema è poi tornata sui fatti del 7 ottobre 2023, con gli attentati di Hamas in Israele costati la vita ad oltre mille persone e che hanno dato il via a un anno di conflitto brutale: Khamenei ha definito quell’attacco “legittimo” in quanto “risposta ai crimini di Israele”.

Quanto ai 180 missili lanciati da Teheran verso Israele, l’ayatollah ne ha parlato come di una “piccola azione rispetto ai crimini commessi dal regime israeliano”, aggiungendo che “se necessario, in futuro, colpiremo di nuovo il regime israeliano”.

“L’azione intrapresa dalle nostre forze armate è stata solo una piccola azione rispetto ai crimini commessi dal regime israeliano”, “se necessario, in futuro, colpiremo di nuovo il regime israeliano”.

di: Redazione - 4 Ottobre 2024

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