Il vero obiettivo del governo

L’ultima trovata di Piantadosi: impedire il decollo degli aerei di soccorso

Le norme (incostituzionali) del decreto “spazza navi delle Ong” del ministro Piantedosi sono state estese (col decreto flussi) anche agli aerei

Cronaca - di Angela Nocioni

5 Ottobre 2024 alle 13:00

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Photo credits: Ufficio Imagoeconomica
Photo credits: Ufficio Imagoeconomica

Il governo Meloni non è riuscito a impedire il decollo degli aerei in appoggio alle navi civili di salvataggio con la circolare Enac dell’estate scorsa, scritta tanto male da risultare inapplicabile. Non c’è riuscito con ispezioni a tappeto dei velivoli in cerca di un qualsiasi pretesto tecnico utile a bloccarli perché gli aerei sono risultati perfetti ad ogni controllo. Non c’è riuscito nemmeno con l’etilometro fatto arrivare in tutta fretta a Palermo per poter incastrare i piloti. Ora ci prova estendendo il decreto Piantedosi agli aerei.

Un emendamento all’aggiornamento del decreto flussi appena entrato in vigore permette il fermo e la confisca degli aerei civili che monitorano il Mediterraneo avvistando le imbarcazioni di naufraghi e documentando con video e fotografie le violazioni delle leggi internazionali sull’obbligo al soccorso in mare commesse dall’Italia con l’avallo della Ue. Documenti risultati fondamentali per il dissequestro, ordinato da sentenze di tribunali civili, di alcune navi fatte bloccare in porto. Così come già accade con le navi ora si potrà disporre il fermo e la confisca anche degli aerei della flotta civile tanto utili ad individuare i naufraghi in tempo prima che affoghino tutti e a documentare con video i respingimenti illegali che avvengono spesso con l’avallo silenzioso di Frontex. Quest’ultima è l’agenzia di polizia europea, dovrebbe pattugliare il mare dal cielo e, molti casi confermano, aiuta le milizie di trafficanti di cui è composta la guardia costiera libica (e anche quella tunisina) a localizzare in mare i migranti per portarli indietro e rinchiuderli nei lager dai quali poi usciranno vivi solo pagando i carcerieri per poi tentare di partire di nuovo.

Nell’aggiornamento del decreto Flussi è stata inserita una norma per disporre il fermo di un aereo da 20 giorni a 2 mesi, multe fino a 10.000 euro e, in ultima istanza, per imporne la confisca. Il decreto obbliga i velivoli con cui operano alcune Ong a segnalare ogni emergenza in mare non solo ai centri nazionali di coordinamento dei soccorsi, una procedura già in uso, incluse però anche le autorità libiche e tunisine che nessun soccorso fanno, ma soltanto deportazioni illegali. Impone di avvisare anche l’Ente dei servizi del traffico aereo, che non ha ruolo nelle operazioni di ricerca e salvataggio. Il governo finge di voler accertarsi che le emergenze in mare siano tempestivamente segnalate anche dal cielo, quando in realtà le autorità ignorano sistematicamente le segnalazioni degli aerei che faticano tanto quanto gli equipaggi delle navi a aver collaborazione da terra quando segnalano una barca di migranti a rischio naufragio.

La norma nella sostanza vuole imporre agli aerei delle ong, pena il fermo e la confisca, di fare il lavoro di avvistamento per i carcerieri dai quali i migranti tentano di fuggire. Li mette così in condizione di violare necessariamente la norma, perché nessun aereo della flotta civile accetterà di buon grado di rendersi complice di una violazione gravissima dei diritti umani di persone in fuga, per poi poter confiscare il velivolo. L’obiettivo è sempre quello: lasciarli a terra, impedirgli di testimoniare, documentare aiutare le operazioni di soccorso.

“Noi non ci lasciamo intimidire, continueremo a volare per raccontare la verità e a rispettare il diritto internazionale”, ha detto Giorgia Linardi di Sea-Watch, i cui piccoli aerei fanno un lavoro prezioso e indispensabile nei cieli del Mediterraneo. Resta il fatto, disperante, che nel silenzio dell’opinione pubblica la guerra del governo Meloni contro persone stipate in barchini alla deriva senza acqua né cibo né giubbotti di salvataggio nel Mediterraneo continua spietata con grande dispiego di mezzi pagati con le nostre tasse. E tutti tacciono. L’opposizione si sveglierà mai? La magistratura dov’é? Un giorno un giudice si prenderà la briga di sollevare la questione di incostituzionalità del decreto Piantedosi?

5 Ottobre 2024

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