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Nave Libra e la deportazione in Albania con Croce Rossa, Unhcr e Oim…
Se stimiamo un impegno giornaliero di 20mila euro, il trasferimento dei 16 migranti sarebbe costato 60mila euro, quasi 4mila a persona, pari al doppio di un biglietto di andata e ritorno per New York.
Cronaca - di Ammiraglio Vittorio Alessandro
Nave Libra ha risalito lentamente l’Adriatico (arriverà oggi, due giorni dopo la partenza da Lampedusa) fino al lontano porto albanese di Schengjin con il misero carico di 16 migranti – 10 egiziani e 6 bengalesi – che attentavano ai confini dello Stato italiano: le inaugurazioni sono sempre necessariamente un po’ costose e, per questa, si sono addirittura buttati i soldi in mare. Dei pericolosi 28 “prelevati” dalla nave in acque internazionali, soltanto 12 hanno, infatti, superato l’esamino per Lampedusa, come riportato dal tenace Sergio Scandurra di Radio Radicale. Gli altri, gli sfortunati, hanno guadagnato il nostro posto al sole in Albania (dove, assicura il ministro Piantedosi, non c’è filo spinato, e i cronisti confermano: nella tappa finale di Gjadër niente filo, ma barriere di cinta alte cinque metri, e un confortevole carcere indoor).
A quale prezzo? Nel 2015, il costo di esercizio di una unità della classe Cassiopea – pattugliatori, tra cui nave Libra, acquistati con fondi destinati alla protezione dell’ambiente marino – era stimato in 12/15mila euro al giorno, al netto dei costi per il personale imbarcato (fonte: Analisi Difesa sull’operazione Mare Nostrum). In questi ultimi dieci anni tale importo è certamente lievitato, stante l’aumento di tutti gli oneri, a partire da quello per il combustibile. Se dunque, al ribasso (considerati anche i generi di prima necessità), stimiamo un impegno giornaliero di 20mila euro, il trasferimento dei 16 migranti sarebbe costato 60mila euro, quasi 4mila a persona, pari al doppio di un biglietto di andata e ritorno per New York.
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Insomma, mentre alcuni migranti battevano l’onda su nave Libra circondati – dice ancora Scandurra – da Oim, Unhcr e Croce Rossa italiana, note d’agenzia annunciavano che a Lampedusa ne erano arrivati in due giorni ben 1.447, sicuramente ben lieti di aver perso la coincidenza per l’Albania. Certe cose accadono solo nelle favole, ma sarebbe stato bello che il governo, piuttosto che cantar vittoria («Siamo molto soddisfatti, abbiamo dato un buon esempio», ha detto ieri la presidente Meloni in Senato), in questa storia di mare avesse ammesso di aver preso un granchio.
P.S. – Che ci stanno a fare, in questa scombinata missione di deportazione, Oim, agenzie Onu e Croce Rossa italiana?