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Tuchel allenatore dell’Inghilterra, un tedesco alla guida della Golden Generation: tutti gli chiedono di vincere

FILE - Then Bayern's head coach Thomas Tuchel talks to Bayern's Harry Kane during the German Super Cup final between FC Bayern Munich and RB Leipzig at the Allianz Arena stadium in Munich, Germany, Saturday, Aug. 12, 2023. (AP Photo/Matthias Schrader, File)

Per annunciare il suo nuovo allenatore la Federazione ha scelto un messaggio iconico, com’è di moda definire oggi praticamente qualsiasi cosa: un cappellino, dell’Inghilterra ovviamente, bianco, con lo scudo dei Tre Leoni, poggiato su uno sgabello. Cappellino accessorio essenziale e identificativo di Thomas Tuchel, il nuovo allenatore della nazionale britannica che avrà il compito di portare finalmente alla vittoria un potenziale di talento enorme, un gruppo che negli ultimi anni ha più volte sfiorato il successo fallendo agli ultimi step, la selezione del Paese che organizza il campionato più competitivo e spettacolare al mondo, la Premier League.

Tuchel ha 51 anni. Non sarà un allenatore emblematico come Pep Guardiola, vincente come Carlo Ancelotti o celebrato come Jurgen Klopp, ma resta uno dei più vincenti di questi anni. Ha vinto una Champions League con il Chelsea a sorpresa, un campionato tedesco con il Bayern Monaco e due campionati francesi con il Paris Saint-Germain. Sarà il terzo allenatore non inglese sulla panchina dei Tre Leoni dopo lo svedese Sven-Göran Eriksson e l’italiano Fabio Capello. Particolare non da poco considerando quello che hanno scritto Daily Mail e Telegraph, tra gli altri, secondo i quali l’allenatore della nazionale dovrebbe essere inglese. Un pensiero spesso condiviso dal tifo popolare.

Tuchel può vantare comunque una larga esperienza nel mondo del calcio inglese grazie alla sua esperienza in Premier League al Chelsea: disse di essersi sempre sentito a casa a Londra. Non allena dalla fine della scorsa stagione, quando si è dimesso dal Bayern Monaco con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto dopo una deludente Bundesliga e una finale di Champions sfiorata ma mancata in semifinale contro il Real Madrid. Si accomoderà sulla panchina britannica a partire dal primo gennaio. Sarà presentato ufficialmente alle 14:30. Al momento la rappresentativa era stata affidata al traghettatore Lee Carsley. Lo scorso luglio si era dimesso dall’incarico Gareth Southgate che per 102 partite e otto anni era stato il tecnico dell’Inghilterra.

 

E che aveva raggiunto una semifinale e due quarti di finale ai Mondiali, per due volte era stato sconfitto in finale agli Europei. L’ultima volta proprio a luglio, battuto dalla Spagna campione d’Europa. Accolto e accompagnato da un entusiasmo supportato dai risultati agli inizi, i suoi indici di gradimento erano scesi negli ultimi tempi per via del suo approccio considerato troppo remissivo al gioco. Il punto è che l’Inghilterra vanta una riserva di talenti con pochi eguali al mondo. Campioni, anche giovanissimi, come Jude Bellingham, Phil Foden, Bukayo Saka, Cole Palmer, Declan Rice oltre agli esperti Harry Kane, Kyle Walker e John Stones.

La maggior parte dei quali milita in squadre top, sempre in corsa per competere per la vittoria nelle maggiori competizioni nazionali e internazionali. A Tuchel viene chiesta la consacrazione, tramite vittoria, e la stabilizzazione tra gioco e risultati di un gruppo formidabile ma non vincente e di una Nazione che nonostante la grande tradizione calcistica – “Football’s Coming Home” – vanta soltanto Mondiale, quello del 1966 giocato in casa, conquistato tra l’altro tra mille polemiche.

“Sono molto orgoglioso – ha dichiarato Tuchel nelle sue prime parole dopo l’annuncio – di avere l’onore di guidare la squadra inglese. Avere la possibilità di rappresentare l’Inghilterra è un enorme privilegio e sarà una grande un’opportunità lavorare con questo gruppo di giocatori di talento. Per me è molto emozionante”. Contestualmente all’annuncio di Tuchel, è arrivato quello di Anthony Barry, che sarà l’assistent coach, l’allenatore in seconda dell’Inghilterra. La scelta della Federazione inglese guarda anche a quello che stanno facendo altre Nazionali, come Spagna e Germania, rappresentative in grado di esprimere un gioco collaudato come quello di una squadra di club.