Decapitata la leadership Hamas
Chi era Sinwar, recluso per 22 anni nelle carceri israeliane e uscito come leader di Hamas
L’Idf non sapeva che il capo del gruppo islamico fosse a Rafah, il suo corpo è stato ritrovato sotto le macerie. Necessarie le analisi del dna e le impronte per certificare che fosse lui
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Hanno eliminato il nemico pubblico numero uno. Nel posto più improbabile: una casa in superficie nella zona di Tel es-Sultan, a Rafah. Lo immaginavano e lo braccavano tra i tunnel sotterranei di Gaza. Lo pensavano circondato, come scudi protettivi, da decine di ostaggi. Invece, attorno a quel corpo semi-sommerso di calcinacci, con segni di colpi sparati in testa, c’era il vuoto.
“Sinwar è stato ucciso”, annuncia la tv israeliana Channel 12. Poco prima, un alto funzionario israeliano aveva dichiarato ai media israeliani che, secondo la valutazione attuale delle autorità di sicurezza, era “molto probabile” che uno degli uomini uccisi dall’Idf fosse Sinwar. Gli esperti israeliani hanno esaminato il corpo rivelatosi di Yahya Sinwar, eseguendo tutta la procedura di identificazione prevista dal protocollo. Compresi i test delle arcate dentali, come riferisce il notiziario di Channel 12. Il dna e le impronte digitali erano già in possesso di Israele poiché Sinwar è stato a lungo detenuto nel Paese. Gli anatomo-patologi hanno esaminato il cadavere con diversi mezzi tecnologici.
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Secondo fonti israeliane, citate da diversi media, le truppe dell’esercito israeliano che operavano nella zona non sapevano che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, fosse lì. I soldati hanno visto diversi combattenti entrare in un edificio e hanno ordinato un attacco, che ha fatto crollare la struttura. Solo dopo che i soldati israeliani sono arrivati per ispezionare i danni si sono resi conto che uno dei terroristi uccisi somigliava molto a Sinwar. Fonti di Hamas hanno dichiarato che le indicazioni provenienti da Gaza suggerivano che il leader Yahya Sinwar fosse stato ucciso in un’operazione israeliana. Molte foto del cadavere di Sinwar sono state scattate dalla gente a Rafah, nella zona di Tel es-Sultan nel sud di Gaza, quando il corpo è stato liberato dalle macerie. Le immagini diffuse sui social non sono facili da guardare, ma hanno sollevato molti commenti nella Striscia. Molte persone hanno preferito mantenere il silenzio dopo la notizia della morte del capo di Hamas, perché è molto complicato a Gaza commentare questo assassinio, “un palestinese ucciso dalle forze israeliane, non può essere criticato”.
Nell’enclave i social sono zeppi di commenti sulla morte di Sinwar. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha postato su X una citazione dal Levitico (modificata) in cui afferma: “Raggiungeremo ogni terrorista e lo elimineremo”. Sotto, le immagini di Hassan Nasrallah e del numero due di Hamas, Mohammed Deif, con la “x” rossa che significa eliminato, e un’altra casella nera vuota, ma con la stessa “x” rossa. Ora quel vuoto è stato riempito.
Nato nel 1962 a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, Sinwar ha trascorso fino al 2011 oltre vent’anni nelle carceri israeliane, dove ha imparato l’ebraico. Noto con il soprannome di “macellaio di Gaza”, è stato tra i fondatori dell’ala militare del movimento islamista palestinese Hamas, le Brigate al-Qassam, ed è considerato da Israele la mente dell’attacco del 7 ottobre 2023, in cui sono state uccise più di 1.200 persone tra militari e civili. Sinwar fu arrestato nel 1989 e condannato da Israele a quattro ergastoli per il rapimento e l’uccisione di due militari israeliani e quattro palestinesi accusati di collaborazionismo.
Nei 22 anni di prigionia, è emerso come leader carismatico e intransigente per le sue posizioni radicali, diventando un punto di riferimento anche per i detenuti non affiliati ad Hamas. Il suo rilascio è avvenuto nel 2011, nel quadro di un accordo tra il movimento islamista e Israele per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, in cambio di prigionieri palestinesi. Dopo essere tornato a Gaza, Sinwar ha scalato rapidamente i ranghi della leadership di Hamas. Fino a diventarne il capo. Fino alla morte.