Conflitto al bivio in MO

Cosa succede dopo la morte di Sinwar: gli scenari tra guerra totale e pressioni per una tregua

Esteri - di Carmine Di Niro

18 Ottobre 2024 alle 12:22

Condividi l'articolo

Abir Sultan/Pool via AP
Abir Sultan/Pool via AP

Dopo aver decapitato Hezbollah e Hamas, cosa succederà ora in Medio Oriente e quali saranno le prossime mosse di Israele e del principale “sponsor” del terrorismo nell’area, ovvero il regime iraniano di Teheran?

È questa la domanda che circola nelle cancellerie occidentali dopo l’uccisione da parte dell’esercito di Tel Aviv di Yahya Sinwar, il più importante leader di Hamas, morto in un raid dell’IDF mercoledì a Rafah.

L’uccisione dell’ultimo leader storico dell’organizzazione terroristica che governa la Striscia di Gaza pone infatti un interrogativo chiave: quali saranno le prossime mosse di Israele e del governo di Benjamin Netanyahu?

La guerra totale in Medio Oriente

Il primo ministro su X ha commentato così la morte del capo di Hamas: “Anche se questo non rappresenta la fine della guerra, è l’inizio della sua fine”. La prospettiva di una conclusione prossima del conflitto appare effettivamente difficile da vedere all’orizzonte: l’approccio tenuto da Israele, noncurante dei richiami dei suoi stessi alleati e della comunità internazionale a porre fine all’eccidio di civili palestinesi e libanesi, ha effettivamente portato ad una serie impressionante di “uccisioni eccellenti” tra i vertici di Hamas a Gaza ed Hezbollah in Libano.

Che il governo israeliano non sia intenzionato a fermarsi emerge poi dalle parole riferite in tv da Netanyahu dopo la conferma ufficiale della morte di Sinwar, in cui il premier ha sottolineato che “la guerra non è finita” e che “la missione che ci attende non è ancora conclusa”, rivendicando la strategia del suo esecutivo. “Adesso è chiaro a tutti, in Israele e nel mondo, perché abbiamo insistito, contro ogni genere di pressioni, a continuare la guerra”, sono state le sue parole.

Gli alleati spingono per una tregua

D’altra parte la morte di Sinwar ha spinto nuovamente gli alleati di Israele a chiedere nuovamente a Netanyahu di cogliere questa come l’occasione per far “tacere le armi” e riaprire i negoziati, per giungere alla liberazione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.

A dirlo è stato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha sottolineato come “ora c’è una possibilità per un nuovo inizio a Gaza senza Hamas al potere”, con la sua vicepresidente e candidata Dem alla Casa Bianca Kamala Harris che ha invece parlato di “un’opportunità per mettere fine alla guerra, finalmente”.

Il “ricatto” dell’estrema destra israeliana

Appelli che però si ripetono da mesi e che sono sempre andati a vuoto, anche per la situazione politica israeliana. Netanyahu, che guida il governo più a destra della storia dello stato ebraico, resta in sella anche  grazie al supporto parlamentare dell’estrema destra religiosa dei ministri Ben-Gvir e Smotrich, ed entrambi da mesi minacciano le dimissioni in caso di accordi tra Israele e Hamas su un cessate il fuoco.

Proprio il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir dopo la morte di Sinwar ha rilanciato, sottolineando che ora “è il momento di aumentare la pressione militare e di soffocare l’organizzazione terroristica, fino alla sua completa sconfitta”.

La debolezza di Iran ed Hezbollah

Non va dimenticata poi la possibilità di una reazione di Iran ed Hezbollah alla morte di Sinwar.

Il gruppo sciita libanese, orfano del suo leader Nasrallah ucciso proprio da Israele, ha commentato la morte di Sinwar annunciando una “nuova e più intensa fase di guerra contro Israele”, mentre il regime di Teheran ha rivendicato che “lo della resistenza uscirà rafforzato” dalla morte del capo di Hamas.

In realtà sia il regime iraniano che Hezbollah sono ormai fortemente indebolite da mesi di estenuanti raid israeliani nell’area: il gruppo libanese è stato decapitato nella sua leadership, mentre Teheran, “sponsor” di Hamas ed Hezbollah, deve fare i conti proprio con la crisi dei due gruppi alleati.

18 Ottobre 2024

Condividi l'articolo