X

In Italia ci sono sempre più poveri, persino tra i lavoratori: gli stipendi non bastano

Foto: Ermes Beltrami/LaPresse

Tutto va bene, come dice la Meloni. Niente tasse, niente sacrifici, Italia più ricca. L’Istat però racconta un’altra storia. Sostiene – dati alla mano – che i poveri nel 2023 erano più che negli anni precedenti. 5 milioni e 700mila poveri, circa il 10% degli abitanti. Tra i giovani arrivano al 13% ed è il record degli ultimi dieci anni.

L’aumento dello sfruttamento dei lavoratori

Giorgia Meloni ci dice molto spesso che gli occupati in Italia non sono mai stati così tanti. E se ne gloria. L’Istat ci dice che i lavoratori poveri non sono mai stati così tanti. E lancia l’allarme. Gli istituti di statistica europea aggiungono che l’Italia è l’unico paese della Ue dove il potere di acquisto dei salari continua a scendere. Non credo che serva un matematico molto bravo per capire cosa significhino questi dati se messi in relazione tra loro. Significano due cose. La prima è che il divario tra ricchi e poveri è in aumento. La seconda è che – se aumenta il numero dei lavoratori e aumenta il numero dei lavoratori poveri – è in corso un forte incremento dello sfruttamento. E questo non è un dato indifferente per l’analisi sociale.

Le responsabilità politiche della sinistra e della destra

Diciamo che l’Italia è un paese sempre più ingiusto e dove i lavoratori hanno meno diritti, meno salario, e cedono una quota sempre più alta del valore del loro lavoro agli imprenditori ma in particolare alle multinazionali. È questa la modernità? E fino a che punto il neolibersimo può viaggiare tranquillo tendendo la corda delle tensioni e del malcontento sociale? Ora, una cosa è certa: non è tutta colpa della Meloni. Questa situazione è il frutto di una politica che spreme i poveri e protegge i ricchi e che va avanti da almeno 40 anni. Diciamo dall’inizio degli anni 80. La sinistra ha enormi responsabilità. Sia per gli anni, lunghi, nei quali ha governato, assecondando la precarizzazione del lavoro e l’erosione dei diritti; sia per gli anni nei quali si è opposta ai governi, occupandosi pochissimo dei lavoratori dipendenti e dei poveri.

Le politiche di Giorgia Meloni e il loro impatto sulla povertà

Giorgia Meloni ha due colpe. La prima è quella di non avere fatto niente per rovesciare questa tendenza, anzi di avere favorito l’aumento della povertà abolendo il reddito di cittadinanza e opponendosi al salario minimo. La seconda colpa è quella di raccontare in giro che lei sta aiutando i poveri. Questo è assolutamente falso. Anche perché per capire bene quanto sia grande il disagio sociale bisognerebbe aggiungere ai dati sulla povertà quelli che riguardano la riduzione e lo smantellamento di alcuni elementi fondamentali del welfare, a partire dalla sanità e dalla scuola.

La situazione degli stranieri in Italia e la povertà assoluta

Un capitolo a parte, naturalmente, riguarda gli stranieri. Sono addirittura 1 milione e 700mila gli stranieri che hanno vissuto nel 2023 in stato di povertà assoluta. Cioè il 35% di tutti gli stranieri che vivono in Italia. Se vi va di fare un po’ di conti scoprirete che gli stranieri sono circa l’8% della popolazione italiana ma sono esattamente un terzo dei poveri. Cioè, ogni tre poveri uno è straniero. Sarebbe interessante usare queste cifre per capire anche le cifre sull’illegalità, che spesso sono usate dai mass media per spiegarci che gli stranieri (i “negri”) hanno una predisposizione a delinquere. Non credo che occorra studiare molta sociologia per sapere che la curva della povertà e quella della illegalità sono parallele.