La verità su Patarnello

Meloni contro Patarnello, la propaganda “taglia e cuci” della premier sul magistrato accusato di “eversione”

Giustizia - di Redazione

21 Ottobre 2024 alle 11:33

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Giorgia Meloni e il magistrato Marco Patarnello
Giorgia Meloni e il magistrato Marco Patarnello

Nessun “atto eversivo”, come l’ha definito il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, che nel coro di voci del centrodestra grida da domenica al golpe giudiziario.

Quello di Giorgia Meloni e dei suoi fedelissimi contro il sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello è più che altro la solita propaganda frutto di un lavoro di “taglia e cuci” con l’obiettivo di creare la presunta prova del “complotto” dei giudici contro l’esecutivo.

Facciamo però un passo indietro. Nella giornata di domenica la premier posta sui suoi social una card con un titolo del quotidiano Il Tempo, di proprietà del parlamentare leghista Antonio Angelucci, che riprendeva alcune frasi estrapolate da una mail scritta da Patarnello in reazione alle violente accuse della maggioranza a Silvia Albano, giudice della Sezione immigrazione del tribunale di Roma nonché presidente di Magistratura Democratica, che ha disposto il rientro in Italia dei 12 migranti spediti in Albania.

Il testo è questo: “Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio”. Parole gravi, che però raccontano solo in parte quello che ha realmente scritto Patarnello sulla mailing List dell’Associazione nazionale magistrati.

Patarnello, magistrato 62enne iscritto a MD, la corrente “di sinistra” di Magistratura Democratica, lanciava un messaggio tutt’altro che eversivo. Bastava infatti riportare i passaggi seguenti, che non a caso la premier evita accuratamente di riportare per rilanciare le sue tesi del “grande complotto dei giudici” contro il suo governo.

Il testo completo viene pubblicato dal quotidiano Domani, e si capisce perfettamente come le argomentazioni di Patarnello sia distanti da quello che fa filtrare la premier sui suoi social.

Nel testo il magistrato scrive così: “Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza. Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente. Senza timidezze. Dobbiamo pretendere che il Csm apra un dibattito al proprio interno e deliberi una reazione chiara e netta. Che anche l’Anm mostri il proprio approccio unitario e fermo. Ieri ho sentito un buon Santalucia, pacato ma piuttosto chiaro. Vorrei che si sentisse chiaramente che rappresenta tutta la magistratura. Non possiamo fare molto ma essere uniti, tenere la schiena dritta e parlare con chiarezza questo sì”.

Il sostituto procuratore di Cassazione dunque sottolinea come compito dei magistrati non sia quello di fare “opposizione politica”, cosa di cui invece il governo sta accusando le toghe”, ma di “difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente”.

di: Redazione - 21 Ottobre 2024

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