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Israele, Blinken a Tel Aviv per l’ultimo tentativo per la pace prima delle elezioni USA: ucciso Sinwar, è il momento giusto

AP Photo/Jacquelyn Martin, pool

AP Photo/Jacquelyn Martin, pool

I morti si contano a migliaia. A Gaza. E ora anche in Libano. Sono almeno 1.952 le persone uccise in Libano da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi contro il Paese dei Cedri a metà settembre. Lo rende noto il ministero della Sanità libanese, citato da Al Jazeera online precisando che le cifre del ministero non distinguono tra civili e combattenti.

Secondo la stessa fonte, sono invece almeno 2.546 le persone uccise, tra cui almeno 140 bambini e 270 donne, e 11.862 quelle rimaste ferite dall’inizio degli attacchi transfrontalieri tra Israele e Hezbollah nell’ottobre dell’anno scorso. Sono salite a 18 le vittime, tra cui quattro bambini, nell’attacco dell’esercito israeliano che l’altra notte ha colpito i dintorni dell’ospedale Hariri a Beirut. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese, citato dai media. Intanto, Hezbollah si è assunto la responsabilità del recente attacco tramite droni all’abitazione del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, nella città di Cesarea. «La Resistenza islamica rivendica la responsabilità dell’operazione di Cesarea e dell’attacco alla casa di Netanyahu», ha affermato il capo dell’ufficio stampa di Hezbollah, Mohammad Afif. Lo riporta Al Jazeera. I miliziani sciiti, finanziati e armati dall’Iran, minacciano inoltre di riprovarci: «Se le nostre mani non ti hanno raggiunto questa volta, tra noi e te ci sono giorni, notti e terreno».

Sette residenti di Gerusalemme Est sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato attacchi in Israele, tra cui l’assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco nel centro di Israele. Lo hanno reso noto lo Shin Bet (sicurezza interna) e la polizia. Ieri erano state arrestate altre sette persone accusate di aver fotografato e raccolto informazioni su siti militari sensibili. I sospettati finiti in manette oggi hanno un’età compresa tra i 19 e i 23 anni, affermano funzionari della polizia e dello Shin Bet. Il capo del gruppo, un ventitreenne di nome Rami Alian, sarebbe stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospettati aveva precedenti penali o di sicurezza. La cellula è stata attiva per circa due anni. Sono state loro assegnate varie missioni per le quali sono stati pagati migliaia di shekel. Ad Alian è stata fornita una foto e l’indirizzo di uno scienziato nucleare e gli è stato detto che gli sarebbero stati pagati 53mila dollari se fosse riuscito nell’impresa. Secondo Channel 12, Alian avrebbe dichiarato agli inquirenti di essere consapevole di lavorare per gli iraniani e di voler mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.

Da un inferno all’altro

Ha superato la soglia dei 100mila feriti il bilancio della guerra a Gaza tra Hamas e Israele, mentre il numero delle vittime ha raggiunta quota 42.718: lo ha reso noto il ministero della Sanità dell’organizzazione. I feriti sono almeno 100.282, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, di cui 487 segnalati nelle ultime 48 ore. Sempre negli ultimi due giorni, prosegue la nota, sono state uccise 115 persone. “Molte vittime sono ancora sotto le macerie e nelle strade, e gli equipaggi delle ambulanze e della protezione civile non possono raggiungerle”, aggiunge il Ministero.

Il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha lanciato ieri su X un “SOS” per il suo staff nel nord della Striscia di Gaza. Il personale dell’agenzia dell’Onu “non riesce a trovare cibo, acqua o assistenza medica”, si legge nel messaggio. “L’odore della morte è ovunque mentre i corpi vengono abbandonati sulle strade o sotto le macerie – prosegue. Le missioni per rimuovere i corpi o fornire assistenza umanitaria vengono negate. Nel nord di Gaza, le persone aspettano solo di morire”. “Un terrificante assedio mortale su Beit Lahia, l’ultimo bastione del nord della Striscia è assediato”, ha scritto un civile, come riporta Channel 12. “Carri armati, aerei di ogni tipo e un esercito che circonda completamente la zona. Un mondo ingiusto che sacrifica le sue persone onorevoli. Bombe tutta la notte. Dove dobbiamo andare?” – ha aggiunto.

Dopo giorni di azioni militari, le notizie sul nord di Gaza sono terribili. La sofferenza umana causata dalla carestia artificiale e dallo sfollamento forzato non può essere giustificata. Condanno i pesanti bombardamenti e la distruzione delle strutture dell’Unrwa”. Lo scrive su X l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell.Sostengo la richiesta di una tregua immediata per consentire gli aiuti umanitari e il passaggio sicuro degli sfollati interni. Agli osservatori internazionali e ai media deve essere garantito l’accesso”, aggiunge.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a cogliere l’occasione dell’uccisione del leader di Hamas per lavorare verso un cessate il fuoco a Gaza. Blinken “ha sottolineato la necessità di capitalizzare l’azione di successo di Israele per assicurare alla giustizia Yahya Sinwar assicurando il rilascio di tutti gli ostaggi e ponendo fine al conflitto a Gaza in un modo che fornisca sicurezza duratura sia agli israeliani che ai palestinesi”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller dopo i colloqui a Gerusalemme. La risposta di Netanyahu è nella nuova notte di bombardamenti a Gaza e in Libano. La guerra continua.