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Il record mondiale dei flop di Giorgia Meloni: tutti contro la premier

In Europa la sinistra è scesa sul piede di guerra contro la Von Der Leyen per colpa del governo italiano. I socialisti minacciano di non votare a favore della commissione, e quindi di fare saltare la maggioranza, se Von der Leyen non sconfessa l’impresa di Albania della Meloni (In larga parte dell’Europa non piacciono le imprese italiane in Albania…). Se salta la commissione, in Europa si apre una crisi mai vista.

In America, al dipartimento di Stato, sono indignati, e lo fanno sapere, con la Meloni che ha fatto approvare dal parlamento una legge che sembra copiata dalla Sharia e che stabilisce che la “gestazione per altri” è un reato universale, come le stragi. E dunque che l’Italia può perseguire questo reato anche all’estero. In America, ovviamente, non riescono neanche a capire come si possa considerare reato la “gestazione per altri” (quella che da noi si chiama “utero in affitto”) e si chiedono se per caso i Talebani, che avevano perso di vista qualche anno fa, abbiano conquistato Palazzo Chigi.

Fratelli d’Italia, il partito della Meloni, è furiosa con la Meloni perché ha nominato ministro della cultura Alessandro Giuli, che a sua volta ha nominato capo di Gabinetto del ministero una persona gay (loro dicono: frocio), e anche la Meloni è furiosa con Giuli e dunque anche con se stessa. E ha fatto dimettere il capo di Gabinetto. I pensionati, soprattutto quelli al minimo, sono furiosi col governo. Il quale si vanta di aver concesso loro un aumento. Loro hanno letto i giornali e hanno scoperto che l’aumento sarà di 3 euro al mese. 10 centesimi al giorno. Prima le pensioni erano a 618 euro al mese, ora hanno trionfalmente sfondato il muro dei 620 e sono a 621. (Mi correggo: non hanno letto i giornali perché non avevano i soldi per comprarli, l’hanno sentito in tv, al bar, dove sono entrati ma non hanno consumato).

I medici sono furiosi col governo Meloni e hanno dichiarato anche uno sciopero, perché il governo Meloni ha deciso di non stanziare quattrini, e di non realizzare le nuove assunzioni che aveva promesso. E così la sanità pubblica va a ramengo, e i medici pure.

I giudici sono furibondi con il governo (il governo Meloni), perché continua a dire che loro non devono fare le sentenze secondo la legge ma devono seguire le direttive del potere esecutivo. Perché? Perché siccome Meloni ha vinto le elezioni vuol dire che è lei che deve decidere tutto e chi la ostacola è un disfattista. Del resto anche Vladimir Putin pensa esattamente la stessa cosa, anche perché lui ha vinto le elezioni con numeri molto più grandi di quelli di Giorgia. Il Consiglio d’Europa ha approvato un documento nel quale dice in modo molto esplicito che in Italia la politica – una parte della politica – è assolutamente xenofoba, e questa xenofobia dall’alto spinge anche l’opinione pubblica ad essere xenofoba e contagia persino alcuni settori della polizia. Il mondo della destra si è indignato (anche Mattarella, per la verità) e ha fatto finta che il Consiglio d’Europa ce l’avesse solo coi poliziotti; ma il Consiglio d’Europa se la prendeva essenzialmente coi politici di destra e li accusava di seminare odio.

Questo è il quadro della situazione al 24 ottobre 2024. Giusto due anni e due giorni dopo l’insediamento del governo. Bisognerà fare qualche riflessione. La salute di un governo, ovviamente, non la misurano solo i sondaggi. I quali spesso sono volubili e spesso non sono molto veritieri. La salute di un governo la stabiliscono i fatti. E i fatti che abbiamo elencato sono indiscutibili. In condizioni normali, in una situazione di questo genere sarebbe del tutto impossibile evitare una crisi di governo. Stavolta la crisi si evita per ragioni tecniche.

Innanzitutto perché si è votato con un sistema elettorale che priva di qualunque potere il Parlamento e concentra tutti i poteri dell’esecutivo. A questo si è aggiunta una contingenza politica nella quale lo schieramento di maggioranza che sostiene l’esecutivo è dominato da una sola persona. E cioè da Giorgia Meloni. E poi una seconda contingenza: che l’opposizione è divisa e poco incisiva, anche perché minata dalla robusta presenza di una forza oggettivamente qualunquista e scassa-tutto come quella guidata da Giuseppe Conte. La forza del governo sta nella sua inamovibilità. Anche la sua debolezza sta nella sua inamovibilità che ha spinto la premier a scegliersi una classe dirigente di livello molto molto basso.

La vicenda albanese è stata la vetrina di questa realtà. Ministri che balbettano, che confondono le leggi e i decreti, che non conoscono i poteri della magistratura, che promettono decreti incostituzionali e poi sono costretti ad arretrare con la coda tra le gambe perché il Quirinale li ferma. Francamente, a memoria di uomo (anziano) nessuno ricorda un governo così inconsistente e politicamente privo di qualsiasi spessore, e formato da ministri così clamorosamente incapaci. Sarebbe inutile scrivere i nomi, ma fate così: leggetevi voi su Wikipedia l’elenco dei ministri e dei sottosegretari e trovate i due o tre (al massimo) che non fanno parte dell’elenco degli incapaci.

A questo punto la domanda sul tappeto è questa: cosa deve fare l’opposizione per limitare i danni? Cioè per fare in modo che i risultati di questi anni di follia non feriscano a morte l’Italia? Qual è la risposta? Ah, io non la conosco.