Strage anche a Khan Younis
Gaza, massacro nel campo profughi di Jabalia: 150 tra morti e feriti, assediato ospedale con pazienti intrappolati

Israele non molla la presa sulla Striscia di Gaza: l’obiettivo come da un anno a questa parte è quello di “sradicare” Hamas, anche a costo di continuare a trucidare civili, donne e bambini, morti che come sempre l’IDF giustifica parlando di Hamas che li utilizzerebbe da “scudi umani”.
Solamente nelle ultime ore le forze di difesa israeliane avrebbero provocato l’uccisione e il ferimento di circa 150 civili effettuando un attacco aereo su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza.
Il “massacro di massa” a Jabalia
A denunciarlo è stata la Protezione civile di Gaza, che parla di “massacro di massa” avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì 25 ottobre: in particolare l’IDF avrebbe raso al suolo almeno 10 edifici residenziali nel campo profughi.
Gli abitanti della zona colpita hanno lanciato appelli urgenti per chiedere assistenza per il trasporto dei feriti. Le squadre di soccorso hanno incontrato grosse difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi delle forze israeliane, aggiunge l’agenzia di stampa palestinese Wafa.
Assediato ospedale di Gaza, pazienti intrappolati
Non è l’unica operazione dalle conseguenze drammatiche messa in atto dall’esercito di Israele. L’IDF ha anche fatto irruzione nell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, anche qui nel nord della Striscia, dove sono intrappolate più di cento persone. L’irruzione è avvenuta un giorno dopo che i carri armati israeliani hanno bombardato il complesso dell’ospedale.
Il Kamal Adwan è uno dei pochi centri sanitari ancora operativi nel nord della Striscia, diventata epicentro degli attacchi israeliani: tre settimane di durissime operazione militari dell’IDF hanno provocato più di 700 morti e migliaia di sfollati, secondo i dati delle autorità di Gaza
Sempre a Beit Lahia ha invece dovuto chiudere a causa degli attacchi israeliani l’ospedale indonesiano, mentre l’Al Awda, all’interno del campo profughi di Jabalia, è appena funzionante e sull’orlo del collasso.
“I veicoli della Protezione Civile sono stati attaccati direttamente, e l’unica ambulanza rimasta nel nord è stata distrutta dall’artiglieria israeliana”, ha detto il portavoce della Protezione Civile di Gaza, Mahmoud Basal.
Strage anche a Khan Younis
L’IDF non ha risparmiato neanche Khan Younis, la città nel sud della Striscia per mesi pesantemente bombardata. In un raid contro diverse strutture residenziali della città almeno 38 persone sono morte.
Tra le vittime, secondo quanto riferisce Al Jazeera citando fonti mediche, ci sarebbero 14 bambini rimasti soffocati dal fumo dei missili israeliani: 13 erano della stessa famiglia.
L’emittente riferisce di immagini “inquietanti” dal luogo dei raid, con molti corpi che giacciono a terra nell’ospedale Nasser mentre genitori e parenti disperati salutano le vittime, già pronte per la sepoltura.