La sentenza del Tribunale di Roma
Perché la giudice Albano è stata minacciata: “Spero che qualcuno ti spari”
“I magistrati eversivi vanno fermati col piombo”, si legge nella mail. Riferimenti anche ai pm del processo Open arms che hanno chiesto la condanna per Salvini.
Giustizia - di Angela Stella
“I magistrati eversivi e golpisti devono essere fermati col piombo per salvare la democrazia la toga rossa silvia albano fa’ politica e non fa’ trattenere i clandestini in albania? magistrato militante e corrotto silvia albano spero che qualcuno ti spari molto presto, sara’ un giorno di gioia e di festa!!!!”: questo è l’inizio di una email del 19 ottobre con una grave minaccia di morte arrivata all’ufficio stampa di Magistratura Democratica e indirizzata alla presidente Silvia Albano, una dei giudici del Tribunale di Roma che lo scorso venerdì non hanno convalidato i fermi di 12 migranti trasportati in Albania, da parte di una persona che si firma ‘Patriota’.
La email– che abbiamo potuto leggere integralmente– proseguiva: “il tribunale non convalida il trattenimento dei clandestini in albania? spero che qualcuno prima o poi spari a questi giudici corrotti e politicizzati: sarà un giorno di festa !!!!!!!! all’attenzione della procura di palermo e dei pm gery ferrara,marzia sabella e giorgia righi: si legge su rainews che siete preoccupati per le minacce ricevute. come disse renzi a letta ma al plurale: state sereni! in italia non esiste qualche cane sciolto pronto all’azione, poi passereste come martiri”. Gli altri magistrati citati sono quelli che hanno chiesto la condanna per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco a Lampedusa dalla Open Arms di 147 migranti.
Questa non è la sola email ricevuta dalla giudice Albano, anche sulla sua email di lavoro, da quando il 18 ottobre ha firmato alcuni di quei provvedimenti: si contano circa 30 minacce al giorno, anche pubblicate sui social. Per questo ha deciso di presentare ieri “un’articolata denuncia alla Procura della Repubblica di Roma”. Gli atti saranno trasmessi a Perugia. Come si legge in una nota di Md, “la giudice, esperta in materia di immigrazione, ha da sempre rilasciato interviste di taglio divulgativo sul tema della sua specializzazione, ha partecipato a convegni e occasioni di approfondimento insieme a professori universitari, avvocati, magistrati”. Inoltre “la campagna di discredito che è stata scatenata contro i magistrati romani e in particolare contro Silvia Albano ha contribuito a costruire un clima di contrapposizione, di odio, trasceso infine in gravi minacce alla sua incolumità e alla sua vita”. Per questo i magistrati di Md ritengono “di straordinaria gravità” il fatto che i loro colleghi di Magistratura Indipendente non abbiano voluto sottoscrivere al Csm una richiesta di pratica a tutela nei confronti dei giudici del Tribunale di Roma.
Alla Albano è giunta la solidarietà sia dall’opposizione che da una parte della maggioranza. Ha scritto su X Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd: “Solidarietà” alla Albano: “Gravissime intimidazioni che colpiscono un magistrato nelle sue funzioni e alimentato da uno scontro irresponsabile tra poteri dello Stato”. A favore della Albano anche il deputato e Segretario di +Europa Riccardo Magi: “Dopo una settimana di violenza verbale da parte del governo e della maggioranza di destra contro la giudice Albano, rea di aver svolto il proprio lavoro nel caso dei migranti in Albania, arrivano le minacce di morte. Questo è il frutto del clima d’odio che si respira nel Paese quando qualcuno non fa ciò che è gradito alla maggioranza”.
“Totale solidarietà, mia personale e del Senato della Repubblica, alla giudice Silvia Albano, presidente di Md, alla quale sono state rivolti gravi minacce di morte” ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha aggiunto: “Condanno con la massima fermezza tali intimidazioni che mai possono trovare alcuna giustificazione Circa un anno fa, rispondendo positivamente a un loro cortese invito, ho partecipato molto volentieri al congresso di Md che si ha tenuto Napoli e ritengo tuttora che il dialogo e l’apertura all’ascolto, a ogni livello, siano valori irrinunciabili e imprescindibili. Si possono avere idee e opinioni diverse ma mai devono venire meno il confronto civile e il rispetto reciproco”.
Toni simili ma allo stesso tempo diversi quelli del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di FdI: “Giunga al giudice Albano la nostra solidarietà per le minacce di morte ricevute” tuttavia “Noi riteniamo che la sezione del Tribunale di Roma” “ non abbia gli strumenti né le competenze per giudicare sicuro o insicuro un paese”, “pertanto confermiamo che la giudice Silvia Albano avrebbe dovuto astenersi dal prendere con i suoi colleghi una decisione così rilevante”. Per Giuseppe Santalucia, Presidente Anm: “Abbiamo la prova che alzare il livello dello scontro alimenta la confusione, l’odio e non giova a nessuno. Ora tutti abbassino i toni, basta attacchi personali”.