L'inchiesta
Chi è Carmine Gallo: il “superpoliziotto” indagato per la rete di spionaggio Equalize: ‘Ndrangheta, sequestri, Gucci, Expo
Conosciuto per le importanti operazioni e inchieste, una vita in Polizia, dal 2018 in pensione. Originario nel napoletano, aveva gestito la sicurezza dei capi di Stato arrivati a Milano per Expo
Cronaca - di Redazione Web
Si trova agli arresti domiciliari Carmine Gallo, il “superpoliziotto”, una delle quattro persone sottoposte a misure cautelari tra gli oltre 60 indagati nell’inchiesta sul sistema di spionaggio che si sarebbe servito degli accessi alle banche dati dello Stato per ottenere informazioni su personaggi noti, politici, personalità del mondo della finanza e dell’impresa. Le indagini sono state rese note sabato scorso in una conferenza stampa della procura di Milano, che coordina l’inchiesta. Le ipotesi di reato principale è associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistemi informatici.
Gallo ha 65 anni, è originario di Gragnano, in provincia di Napoli. È andato in pensione nel 2018, è stato definito dai media “superpoliziotto”, per via del suo ruolo di vicedirigente della sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile. Ha preso parte a inchieste di rilievo su ‘ndrangheta e sequestri di persona, come quello di Alessandra Sgarella rapita nel 1997 a Milano. È considerato l’artefice del pentimento di Saverio Morabito e l’agente che ha risolto il delitto Gucci. Il suo ultimo incarico era stato quello di vicedirigente del commissariato di Rho-Pero, nel 2015 aveva gestito la sicurezza dei Capi di Stato arrivati in città per l’Expo.
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Perché il superpoliziotto Carmine Gallo è indagato
Dal 2018 era diventato socio e amministratore delegato di Equalize, società che si occupa di consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica fondata nel 2018 da Enrico Pazzali, indagato a piede libero. Stando a quanto ricostruito dall’inchiesta la società sarebbe coinvolta nell’inchiesta sull’associazione a delinquere per il furto dei dati. Secondo la Procura avrebbe giocato un ruolo fondamentale per l’accesso alle banche dati dello Stato. Si sarebbe servito di contatti con membri delle forze dell’ordine oggi in servizio. Avrebbe recuperato accessi e informazioni dai database dello SDI, il Sistema di Indagine, dagli archivi dell’INPS, da quelli del sistema di elaborazione e raccolta dati dell’Agenzia delle Entrate chiamato Serpico, dall’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, dal Sistema Informativo Valutario della Guardia di Finanza chiamato SIVA.
Almeno sei le società coinvolte, oltre 60 le persone indagate. Equalize, la società più esposta, è sotto sequestro. Avrebbe svolto un ruolo apicale nel sistema. È posseduta al 95% da Pazzali e al 5% da Gallo. La società si sarebbe servita di sistemi diretti di accesso ai dati e di un sistema informatico chiamato “Beyond” per accedere alle banche dati dello Stato. La società aveva sede nei pressi di Piazza Duomo a Milano.
Il pubblico ministero Francesco de Tommasi da parlato di “creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate” e di indagati “pericolosissimi” per via della “circolazione indiscriminata di notizie, informazioni sensibili, riservate e segrete” che “sono in grado di ‘tenere in pugno’ cittadini e istituzioni”. Ha parlato di Gallo come di “una persona spregiudicata e senza scrupoli”, dall’attitudine “tentacolare”, con “le mani in pasta ovunque” e “addirittura pronto a scendere a patti con esponenti della criminalità milanese per ottenere un posto auto di rappresentanza allo stadio da riservare ai clienti”.