L'indagine

Inchiesta sugli “spioni”, Viminale bucato 52mila volte dagli hacker: il Copasir chiede gli atti, il Pd chiama Meloni in Parlamento

Cronaca - di Redazione

28 Ottobre 2024 alle 15:09 - Ultimo agg. 28 Ottobre 2024 alle 15:38

Condividi l'articolo

AP Photo/Hassan Ammar – Associated Press / LaPresse
AP Photo/Hassan Ammar – Associated Press / LaPresse

L’inchiesta sul presunto sistema di dossieraggio messo a punto dall’agenzia investigativa Equalize, capace di bucare 52mila volti i sistemi d’indagine delle forze dell’ordine gestiti dal Viminale, il Ministero dell’Interno, potrebbe finire in Parlamento.

Non perché tra i “dossierati” c’erano politici come il leader di Italia Viva Matteo Renzi o il presidente del Senato Ignazio La Russa, ma perché il Partito Democratico intende chiedere alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di riferire in Aula.

Il Pd chiama Meloni in Parlamento

“Il quadro che emerge dall’inchiesta hacker e dalle notizie che quotidianamente leggiamo sulla vicenda è inquietante. Siamo di fronte ad un sistema di sicurezza del Paese che fa acqua da tutte le parti e che, come è evidente, viene usato dalla destra al governo per pericolosi dossieraggi e faide interne” scrivono in una nota Francesco Boccia e Chiara Braga, capigruppo alla Camera e al Senato dei Dem.

“Il governo, dopo aver varato una inutile legge sulla cybersicurezza, assolutamente priva di risorse, assiste inerme a una guerra intestina tra gruppi di potere giocata sulla pelle della democrazia italiana, con figure che rivestono incarichi pubblici che forse dovrebbero al più presto dimettersi” continuano i due.

“A questo punto è necessario che la Presidente del Consiglio venga con urgenza in Parlamento: vogliamo sapere come sia possibile che sia stato violato il sistema dello SDI, con hackeraggi di dati che, a quanto pare, toccano le più alte cariche dello Stato; chiediamo di conoscere quali siano le iniziative che il governo, ora, intende mettere in campo per chiudere questa grave falla nel sistema di sicurezza; vogliamo sapere se esiste e quale sia l’eventuale grado di coinvolgimento di pezzi di apparato dello Stato”, fanno sapere Boccia e Braga.

Il Copasir chiede gli atti

Anche il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che esercita il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani, intende occuparsi del caso. Il comitato ha chiesto gli atti dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano.

Il Comitato vuole vederci chiaro per i profili che riguardano il presunto coinvolgimento degli 007, come ha fatto in passato con l’inchiesta di Perugia legata agli accessi alle banche dati del finanziere Pasquale Striano. Secondo l’ordinanza, che vede coinvolti una sessantina di indagati, sarebbero emerse presunte acquisizioni di documenti dell’intelligence ed il gruppo degli indagati godrebbe di “appoggi di alto livello“, anche “quello dei servizi segreti, pure stranieri“.

di: Redazione - 28 Ottobre 2024

Condividi l'articolo