Il Partito di Dio
Naim Qassem, chi è il nuovo capo di Hezbollah: “La battaglia con Israele è lunga, fiamma della resistenza accesa fino alla vittoria”
La nomina del Consiglio della Shura, Qassem era considerato l'ultimo leader in vita dopo le operazioni a tappeto di Israele in Libano
Esteri - di Redazione Web
Naim Qassem aveva parlato dopo l’eliminazione del capo, a fine settembre. “Quello che stiamo facendo è il minimo indispensabile … Sappiamo che la battaglia potrebbe essere lunga”. Meno di un mese dopo è diventato lui il capo: un comunicato stampa di Hezbollah ha fatto sapere che il Consiglio della Shura lo ha eletto segretario generale del Partito di Dio. Hezbollah ha aggiunto: “Lavoreremo insieme per raggiungere gli obiettivi di Hezbollah, per mantenere accesa la fiamma della resistenza e issare la sua bandiera fino a quando non otterremo al vittoria”.
Hassan Nasrallah era stato ucciso in un terrificante raid aereo a Beirut lo scorso 27 settembre. Appena qualche giorno dopo era stato ucciso in un nuovo attacco israeliano nel quartiere di Dahieh anche Hashem Safieddine, cugino di Nasrallah, altro leader al vertice dell’organizzazione sciita, alla guida degli affari politici del gruppo, era considerato una sorta di primo ministro passato al timone dopo l’eliminazione del capo. La leadership del Partito di Dio a quel punto era stata quasi completamente decapitata dopo che negli ultimi mesi Israele aveva intensificato le operazioni in Libano. Qassem era considerato l’ultimo leader in vita.
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Chi è Naim Qassem
Sheikh Naim Qassem ha 71 anni, è nato a Kfar Kila, nel sud del Libano, regione di Nabatiyeh. Aveva cominciato la sua carriera nel movimento dell’imam Musa al-Sadr prima di passare in Amal che avrebbe lasciato sulla scia della Rivoluzione islamica esplosa in Iran nel 1979. Ha contribuito alla nascita stessa del Partito di Dio. Dal 1991 è numero due del Partito di Dio, era stato nominato vice-capo del gruppo militante libanese nel 1991 dal leader Abbas al-Musawi. È stato il coordinatore generale delle campagne elettorali parlamentari di Hezbollah da quando il gruppo le ha contestate per la prima volta nel 1992.
Ha scritto un libro sul movimento stesso pubblico nel 2005, un raro “sguardo dall’interno” sull’organizzazione. A differenza di Nasrallah e Safieddine, Qassem indossa un turbante bianco. Quelli neri di Nasrallah e Safieddine li indicavano come “sayyid”, ovvero discendenti diretti del Profeta dell’Islam Maometto. L’8 ottobre aveva parlato in un discorso televisivo trasmesso da una tenda nel deserto, aveva descritto come intatte le capacità del gruppo nonostante i “dolorosi colpi” inferti da parte di Israele.
Secondo Erem News, media con sede negli Emirati Arabi Uniti, Qassem si sarebbe trasferito dal Libano all’Iran, avrebbe lasciato lo scorso ottobre Beirut per trasferirsi a Teheran a bordo dell’aereo utilizzato dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi per viaggiare in Libano e in Siria. Stando alla stessa fonte i suoi ultimi due discorsi sarebbero stati pronunciati dalla capitale dell’Iran. È stato spesso referente in passato per l’organizzazione dei rapporti con l’estero, era lui a concedere interviste a media stranieri.