Parma
Neonati sepolti in giardino a Traversetolo, la madre: “Ho provato a scuoterlo, non emetteva suoni”
Le dichiarazioni agli investigatori della 21enne agli arresti domiciliari. Intercettati anche i genitori: "Cosa hai fatto? Sei stata tu?". La Procura ha chiesto il carcere
Cronaca - di Redazione Web
Secondo quanto emerso dagli interrogatori, Chiara Petrolini avrebbe provato a scuotere il primo bambino, quello nato a maggio 2023, ma “non respirava, l’ho messo nel giardino”, mentre il secondo, quello nato ad agosto del 2024, “aveva gli occhi aperti ma non emetteva suoni”. Le dichiarazioni sono state pubblicate da La Gazzetta di Parma e si riferiscono al caso di Traversetolo, in provincia, dopo che i corpi di due neonati nati a circa un anno di distanza sono stati ritrovati sepolti nel giardino della villetta della famiglia della studentessa e baby sitter di 21 anni.
Petrolini è agli arresti domiciliari dal 20 settembre scorso, il 17 ottobre il tribunale del Riesame di Bologna ha accolto l’appello della Procura di Parma che ha chiesto per lei il carcere. La misura è sospesa in attesa del deposito delle motivazioni e dell’esito dell’eventuale ricorso della difesa. La ragazza è accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Secondo i test del dna entrambi i corpi erano figli della 21enne e del suo storico fidanzato, con il quale negli ultimi tempi il rapporto era stato discontinuo.
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Il ritrovamento dei corpi a Traversetolo
La vicenda è cominciata lo scorso 9 agosto, dopo il ritrovamento casuale dei resti di un bambino nel giardino della villetta. Il cane della famiglia e quello dei vicini scavando in giardino avevano scoperto il corpo di un neonato. Scattate le immagini della Procura, qualche tempo dopo erano stati ritrovati i resti anche di un altro bambino. Si sarebbe scoperto in seguito sepolto nella primavera del 2023. Il secondo invece era stato partorito il 7 agosto: era sopravvissuto, era nato vivo ma è morto per shock emorragico a causa del taglio non corretto del cordone ombelicale, come hanno accertato le analisi.
Nessuno sarebbe stato al corrente delle due gravidanze, neanche i genitori, gli amici né lo stesso fidanzato ormai definito ex dai media. Dal quotidiano si apprende che il padre e la madre della 21enne, nei giorni dell’esplosione del caso, intercettati, avevano chiesto spiegazioni alla figlia: “Cosa hai fatto? Sei stata tu? Così si va in galera”. La studentessa ha negato di aver indotto entrambi i parti, anche se le indagini avevano ritrovato numerose ricerche sul web che avevano persuaso gli inquirenti.
Del bambino partorito l’anno scorso – secondo gli inquirenti il 12 maggio 2023 – la ragazza ha spiegato di aver avuto le contrazioni, di averlo partorito da sola, “in camera di notte”, di aver “tagliato il cordone ombelicale” e che “ho provato a scuoterlo, non respirava”. L’elemento lascia presupporre che anche questo potrebbe essere morto come il bambino partorito lo scorso agosto. A proposito di questo secondo la 21enne avrebbe riferito che “aveva gli occhi aperti ma non emetteva suoni”.